
È definita “la superba” Genova. La città ligure, famosa per la sua cucina e i suoi “caruggi”, è stata infatti così descritta dal poeta Francesco Petrarca.
Nel 1358 lo scrittore ha così detto: “vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare“.
E superba lo è davvero, perché Genova è imponente e ha un carattere orgoglioso, anche merito della sua storia e della sua eleganza.

Una volta arrivati nel capoluogo della Liguria dovete visitare il centro storico. Partite dal Ponte monumentale, dal quale potrete osservare il “ritmo” dei palazzi, quasi come se si vivesse in un quadro di Piet Mondrian. Dal ponte, infatti, potrete osservare l’alternanza architettonica di edifici moderni e storici.
Fate una passeggiata lungo via XX settembre, la strada dello shopping. L’arteria, che unisce piazza della Vittoria con il simbolo di Genova: piazza De Ferrari, vi permetterà di osservare palazzi antichi e bar eleganti. Il tutto sotto i portici dai soffitti alti che sono una valida alternativa per le giornate di pioggia.

Lungo la strada troverete portici in bianco e nero che preannunciano la chiesa tardo gotica di santo Stefano.
Proseguendo arriverete piazza de Ferrari, ovvero la piazza più famosa di Genova. Qui si affacciano quattro palazzi, come il Palazzo Ducale (sede di mostre e convegni), il teatro Carlo Felice, distrutto durante la seconda Guerra Mondiale e completamente ricostruito nel Dopoguerra, la vecchia sede della Borsa, la Camera di commercio, e la sede della Regione.

Da qui parte l’esplorazione dei “caruggi” cantati da Fabrizio de Andrè. Nel corso della passeggiata tra i vicoli di Genova vi imbatterete nella cattedrale di san Lorenzo, edificio in stile romanico a fasce bianco e nere al cui interno troverete le sacre reliquie del santo e affreschi di grande pregio.
Bombardata dalla flotta inglese nel corso della Seconda guerra mondiale, la cattedrale è stata ricostruita. Leggenda vuole che nel corso dei lavori un cagnolino avesse l’abitudine di girare intorno alla costruzione. I racconti narrano che durante l’ultima fase di costruzione, il cagnolino si sarebbe smarrito per non essere mai più ritrovato. Gli scultori avrebbero dunque deciso di ricordarlo dedicandogli una piccola scultura sulla facciata della cattedrale.

Una volta arrivati a Genova non potete perdere la spianata Castelletto. Il belvedere si raggiunge con un ascensore storico che ha appena compiuto 100 anni. Questo si trova in piazza Portello. Una volta arrivati in cima potrete ammirare la bellezza di Genova, del centro storico, della Lanterna e del porto antico.
Dopo una breve pausa da don Paolo e le sue granite siciliane, proseguite verso ponente. Inerpicatevi sulle salite della città, fino ad arrivare all’ascensore Montegalletto – Balbi / Dogali. Qui, dopo una discesa veloce percorrerete sotto terra un centinaio di metri per uscire lungo via Balbi.

Dopo pochi metri vi imbatterete nella piazzetta san Carlo che custodisce da decenni gli antichi lavatoi. Questi sono circondanti da palazzi colorati.
Da qui potrete raggiungere il porto antico che ospita l’acquario di Genova. Il Porto ha ospitato le Colombiadi 1992, proprio nell’anno in cui è stato restaurato su progetto dell’architetto Renzo Piano, in occasione del cinquecentenario della scoperta dell’America. Ed è dello stesso architetto il progetto dell’acquario.
L’allestimento della struttura, che al momento dell’inaugurazione era la più grande d’Europa e la seconda del mondo, è stato curato dall’architetto Peter Chermayeff. Successivamente è stato a più riprese ampliato.
Il percorso di 2 ore e 30 minuti comprende 39 vasche alle quali se ne aggiungono altre quattro a cielo aperto del Padiglione Cetacei inaugurato nell’estate del 2013. La superficie totale della struttura di 17mila metri quadrati ospita15 000 animali di 400 specie diverse tra pesci, mammiferi marini, uccelli, rettili, anfibi, invertebrati in ambienti che riproducono quelli originari delle singole specie con evidenti finalità didattiche.

Una volta terminata la visita ritornate verso via Belbi, e passeggiate. Incontrerete la sede dell’Università di Genova e antichi palazzi, dopo poco, entrerete in via Garibaldi e nella storia di Genova.
Su entrambi i lati della strada si trovano infatti eleganti e sfarzosi palazzi che appartenevano all’antica signoria Genovese. Tre volte l’anno, il Comune organizza i Rolli Days, due week-end in cui gli interni dei palazzi sono completamente aperti al pubblico e visitabili.

Il tutto in ricordo degli antichi “elenchi”. A Genova i Rolli sono stati istituiti nel 1576 su disposizione dell’ammiraglio Andrea Doria. Compilati con precisione, costituiscono un’ottima testimonianza di quella che è stata la Genova del “Secolo d’oro” che “ospitava” personaggi di pregio all’interno dei palazzi nobiliari.
La scelta era totalmente casuale, visto che veniva effettuata su estrazione. Sembra che il Lotto sia nato proprio da questa antica usanza. Oggi le vie che ospitato i palazzi nobiliari sono patrimonio Unesco.
Lungo la via, lunga appena 250 metri, si aprono caruggi caratteristici e cortili di grande pregio. Proseguite fino a piazza Corvetto e via Roma, da qui potrete ammirare la galleria Giuseppe Mazzini e il teatro Carlo Felice. Proseguite e ritornate verso via XX settembre.

Se vi rimane tempo passeggiate sul lungomare fino a raggiungere il quartiere marinaro di Boccadasse, qui tra l’odore di mare e le case colorate potrete godere di una Genova bella e autentica.




Il capoluogo di regione se da una parte “vive” in condizioni ambientali e climatiche particolarmente favorevoli, grazie anche alla cultura e alla natura in cui si trova immerso, dall’altra è tuttavia costretto a “sopravvivere” nell’isolamento geografico, con spazi limitati e quartieri isolati. Il merito? Della carenza infrastrutturale.
Ma nonostante il calo demografico (in dieci anni la popolazione è passata da 586mila abitanti a 561.203), Genova resiste. Si mescola e si reinventa ogni giorno per regalare arte e cultura, ma anche buon cibo.






































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