In giro per La Spezia, la porta per le Cinque terre

la spezia

È la porta di accesso alle Cinque terre La Spezia. La cittadina che si allunga sulla costa all’estremo levante della regione Liguria, è spesso considerata una meta di passaggio per i turisti che preferiscono perdersi a Monterosso, Vernazza, Corniglia, Riomaggiore e Manarola.

Eppure la città stretta tra montagne e il mare, riesce a regalare panorami mozzafiato che non hanno da invidiare alle Cinque terre, a Lerici e Portovenere.

Il centro storico, che si sviluppa tra corso Cavour e via del Prione, permette di raggiungere facilmente il porto e il castello san Giorgio.

Così dopo aver passeggiato tra le vie del centro storico che regalano negozi di souvenir, gelaterie e ristorante, vi consiglio di proseguire verso il porto dove attraccano diverse navi da crociera.

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Principale scalo commerciale italiano, il porto è specializzato nella movimentazione di container. Sviluppato a partire del XIX secolo, il porto si trova nel golfo dei Poeti, ovvero quell’area compresa tra la lingua di terra di Portovenere e Lerici, fino al promontorio da cui ammirare la falesia della punta bianca.

Il porto Mirabello è collegato alla passeggiata Morin tramite un ponte: Thaon de Revel. La struttura permette di raggiungere un piccolo isolotto realizzato per dare supporto all’intera infrastruttura.  Il ponte, che misura 150 metri, è largo circa tre metri ed è caratterizzato da finiture in legno esotico e acciaio bianco. Inaugurato nel luglio 2013, il ponte è stato realizzato dall’autorità portuale di La Spezia con la collaborazione con il Ministero della Difesa della Marina Militare.

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Tra la struttura e i giardini pubblici si apre invece il lungomare Morin. Qui, tra i versi dei gabbiani e l’odore di salsedine, potrete passeggiare e ammirare la bellezza del golfo. Mentre proseguendo verso il centro vi imbatterete nei giardini pubblici ricchi di panchine e di numerose specie di piante.

Al loro interno si trova il monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi che risale al 1882, anno in cui lo scultore Antonio Garella ha vinto il concorso di idee indetto dall’amministrazione dell’epoca. Dopo aver osservato in lontananza l’Arsenale militare, dirigetevi verso le vie dello shopping.

Se corso Cavour è più vicino all’arsenale, Via del Prione finisce per delimitare il centro storico. Qui si trovano palazzi in stile liberty che, colpiti dal sole, riescono a regalare colori e atmosfere di altri tempi.

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Una delle aree che ho più amato di La Spezia è senza dubbio piazza del mercato. Dotata di edifici dai tetti ondulati, la zona “accoglie” decine di bancarelle e permette di ospitare diverse attività sul piano rialzato.

È invece intitolata a Garibaldi la piazza del tutto irregolare nella quale confluiscono diverse vie del centro. Elemento focale dell’area è la fontana realizzata da Viliano Tarabella. La scultura è rappresenta due vele che si incrociano e dalle quali nasce il getto d’acqua.

Lungo via del Prione si trova il Museo del Sigillo, che raccoglie sigilli e buste dal IV millennio in poi.  Piazza Mentana ospita invece il più importante teatro di tutta La Spezia, il teatro civico. Costruito a partire dal 1840 seguendo lo stile neoclassico, lo spazio offre agli spettatori una cupola molto particolare.

Questa non solo è apribile, ma mostra le costellazioni zodiacali che, nelle sere d’estate, possono essere ammirate dal vivo.

Una volta terminata la visita del centro storico di La Spezia, raggiungete il castello di San Giorgio. Costruita nel XIII secolo la fortezza è ancora oggi ben conservata, questo anche per i lavori per la sua riqualificazione.

Poco lontano dal centro storico si trova piazza Verdi. L’area, al centro di un importante intervento di riqualificazione, è oggi teatro di eventi, manifestazioni e concerti musicali. Il merito? Delle opere di arte contemporanea realizzate da Daniel Buren. Sì, perché a pochi passi dal palazzo delle poste, l’artista ha creato archi quadrati che la passeggiata.

Ha cioè realizzato veri e propri  “portali” che incorniciano lo sfondo, in un gioco di forme geometriche e tinte primarie e complementari che richiamerebbero il mosaico di Palazzo delle Poste.

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