C’è ancora l’eco della storia nei luoghi dello sbarco in Normandia. Qui, tra le bellezze naturali della costa, si trovano i posti che hanno fatto da sfondo al D-Day.

Era il 6 giugno del 1944 quando le coste normanne sono diventate il teatro di una delle operazioni militari più importanti della Seconda Guerra Mondiale.

E ancora oggi l’eco di questa operazione si sente tra le onde delle spiagge e le scogliere in cui hanno avuto inizio le battaglie per la liberazione dell’Europa dal nazifascismo.

Il giro non può non iniziare da Arromanches-les-Bains, piccola cittadina costiera sulla costa normanna. Qui nei primi anni del Novecento la cittàera una vivace cittadina costiera che nella stagione estiva accoglieva gli amanti del mare. Tuttavia con la Seconda guerra mondiale Arromanches è diventata un luogo cruciale in particolare per gli alleati.

Considerata importante stazione balneare per fornire armi e munizioni alle truppe sbarcate, la cittadina è utilizzata per la costruzione del Mulberry Harbour, un porto temporaneo artificiale per lo sbarco di uomini e mezzi.

Il porto è stato usato per lo sbarco di oltre due milioni di soldati alleati, 500.000 veicoli e 4 milioni di tonnellate di rifornimenti.

Oggi sulla spiaggia dorata e tra le acque del mare rimangono grossi blocchi di cemento armato e acciaio. Si tratta dei pezzi del porto galleggiante installato nel 1943.

Ad Arromanches si trovano inoltre il Museo dello Sbarco poter rivivere la costruzione del porto artificiale e Arromanches 360°, che permette di vedere il filmato che ricostruisce la storia della battaglia di Normandia, dalla preparazione dello Sbarco alla liberazione di Parigi. Una volta arrivati nella cittadina si può fare un salto sulla collina dalla quale osservare il panorama della spiaggia e della piccola baia.

Vicino Arromanches si trova un altro dei luoghi simbolo dello sbarco in Normandia: Pointe du hoc. Si tratta di un promontorio roccioso che, situato tra Utah e Omaha Beach, è stato teatro di una delle battaglie più cruente dello sbarco.

Durante il D-Day, i militari dell’esercito americano hanno avuto il compito di arrampicarsi sulle ripide scogliere di falesia per neutralizzare le batterie di cannoni tedeschi. La batteria, che era composta da sei cannoni da 155 mm posizionati in fosse di cemento aperte, copriva le spiagge che erano state scelte per lo sbarco delle truppe americane: Utah Beach a ovest e Omaha Beach a est.

Gli alleati, consapevoli della minaccia, hanno bombardato diverse volte la batteria prima dello sbarco, ma per assicurarsi della sua distruzione hanno affidato al II battaglione Ranger degli Stati Uniti il compito di scalare la scogliera, sconfiggere i tedeschi e acquisire il controllo dell’area.

Tuttavia, una volta arrivati in cima alla scogliera gli americani hanno constato l’assenza di armi e cannoni dalla batteria per poi scoprirli in una strada nelle vicinanze.

Dal 1979, la conservazione del sito, minacciato dall’erosione della scogliera, è stata assegnata alla American Battle Monuments Commission.

Da allora l’area è fruibile ai visitatori che qui, tra enormi buche causate dalle bombe, e costruzioni in cemento possono visitare i rifugi del personale, le postazioni, i bunker e le fortificazioni realizzate sulla scogliera.

Sono diversi i luoghi dello sbarco in Normandia, come Utah Beach, punto di sbarco delle forze americane. Qui tra le dune della spiaggia dorata si trovano i resti dei bunker tedeschi, mentre a Omaha Beach si possono visitare i cimiteri militari, tra cui il Cimitero Americano di Normandia.

Juno Beach e Gold Beach sono stati i luoghi per lo sbarco delle truppe canadesi e britanniche. È invece famoso per l’assalto della VI Divisione Aviotrasportata britannica Pegasus Bridge. Qui, dove il ponte originale è stato sostituito, si trovano un museo e un centro visitatori in cui poter conoscere la storia delle truppe.