Sei malato di viaggio se…

Photo by Rana Sawalha on Unsplash

Lo ammetto. Sono viaggio dipendente. Sono sempre alla ricerca, quasi ossessiva, di nuovi posti da vedere e da visitare. Appena tornata da un viaggio programmo quello successivo. In lizza Grecia, Turchia ed Egitto. Passo le giornate a trovare una buona offerta per partire, perché in fondo ho l’animo nomade. Non riesco infatti a vedermi nella stessa citta per un anno, e figuriamoci per il resto della vita.  Di ritorno da un viaggio ho la sensazione di avere sempre poco tempo per vedere tutto quello che vorrei vedere. Come la Route 66 o New York.

Chi è “affetto” da viaggio dipendenza, come la sottoscritta, pensa costantemente al prossimo viaggio. Raccoglie informazioni per trovare la meta perfetta. Ama ricevere in regalo un biglietto aereo, un buono per volare o un voucher per scoprire posti nuovi e conoscere culture diverse. Poco importa il numero dei giorni o la qualità dell’alloggio e del letto. In fondo sa che ogni posto può essere la sua abitazione, il luogo in cui si sente a casa. L’importante è viaggiare.

Chi è malato di dipendenza da viaggio diventa irrequieto se passa troppo tempo senza spostarsi dalla propria città. Sogna di prendere un aereo per mete sconosciute, zaino in spalla e dizionario in mano. E’ felice quando stringe tra le mani le banconote e le monete del paese di arrivo. Si impegna a non spendere tutti i soldi, perché sa bene che andranno ad arricchire la sua collezione. E spesso quando mette in ordine la stanza e si imbatte in quella collezione racchiusa in una scatola, rivive il viaggio con incanto e meraviglia.

Il viaggiatore incallito non riesce a immaginarsi nella stessa città per tutta la vita. Perché sa che fuori dalla propria casa e dal proprio ufficio c’è un mondo da scoprire e da vivere. Ecco perché il malato di viaggio non riesce a pensare di stare nello stesso posto per un anno ed ecco il motivo per cui la stanza è tappezzata di fotografie e cartoline. Il viaggiatore incallito acquista cartoline in ogni luogo che visita, le conserva gelosamente fino al ritorno a casa per poi sistemarle in porta foto, album di foto e ovviamente sul muro della camera. Perché a ogni risveglio potrò osservare La Pedrera o le strade di Parigi e sentirsi padrone del mondo. Studia ogni percorso per poi decidere sul momento i posti da visitare. Ecco perché il malato di viaggio sa dare utili consigli.

Photo by Dariusz Sankowski on Unsplash

Lo stesso viaggiatore conserva sempre una valigia non disfatta. Un po’ per pigrizia e un po’ per rivivere quello spirito di avventura che accompagna ogni partenza. Quella sensazione di libertà che porta a lasciarsi alle spalle la routine quotidiana per abbracciare situazioni inattese.

Ma sa anche che il trucco per sopravvivere alla carenza di spostamenti è sempre uno solo: vivere ogni giorno come un’avventura.

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