Nasce come cinta muraria senza alcuna abitazione al suo interno. E poi, con il corso degli anni, il piccolo borgo del comune di Mozambano, inizia ad estendersi e a specchiarsi nel piccolo lago a forma di cuore. Nasce così Castellaro Lagusello, un piccolo borgo in provincia di Mantova, costruito a partire del XI e XII secolo che respira le atmosfere virgiliane.
Perché qui, ad appena 15 minuti dall’autostrada Milano – Venezia, il visitatore può passeggiare tra le vecchie case e immergersi in un universo bucolico fatto di vigneti e campi. Dell’antica costruzione, il borgo conserva ancora oggi le antiche mura guelfe, la pavimentazione in pietre di fiume, i sassi a vista della canonica e delle case. In un segmento temporale fissato al Duecento, come testimonia la villa Arrighi – Tacoli.
Il castello, che risale al 1100-1200, è stato edificato dagli Scaligeri, i Signori di Verona, per la difesa del territorio, conteso a lungo tra la famiglia veronese, i Visconti, i Gonzaga e la Repubblica di Venezia.
Tuttavia dell’antico castello rimangono ancora intatte: la cinta muraria, quattro torri, alcuni tratti del camminamento di ronda e due case rustiche medievali. La fortificazione è stata eretta su un’altura naturale a nord del piccolo lago, e il castello era diviso in due zone: quella verso il lago affidata al castellano e quella verso nord affidata ad un capitano con il compito di difendere il ponte levatoio di ingresso al castello ed al borgo fortificato. Dall’antico castello rimangono, ancora pressoché intatte, la cinta muraria, quattro torri, alcuni tratti del camminamento di ronda e due case rustiche medievali. Tuttavia nel 600 è stato ceduto ai conti Arrighi dalla Serenissima, perdendo le sue caratteristiche difensive.
L’ingresso, sul lato settentrionale, è una grande portata dotata fino al Settecento di un ponte levatoio. La torre quadrata sovrasta e protegge l’ingresso, mentre la chiesa barocca dedicata a San Nicola custodisce una Madonna in legno del Quattrocento e fa risuonare tra le case in pietra il tocco delle campane.
La natura militare del borgo emerge con forza dalla villa Arrighi, una costruzione di proprietà dei conti Tacoli visitabile su richiesta, che finisce per assorbire il fortilizio fatto di mura di cinta a merli guelfi e bifore, da cui si gode del panoramasul lago e la campagna circostante.
La villa altro non è che la trasformazione del vecchio castello feudale capace di inglobare la chiesetta gentilizia di San Giuseppe che, terminata nel 1737, conserva ancora al suo interno dipinti del Seicento. La chiesa si apre sull’esterno, sulla piazzetta dalla quale si accede allo specchio d’acqua scendendo una breve scalinata. Le barche di legno ormeggiate vicino alla riva aggiungono incanto all’idillio di questo luogo.
Era invece scandita da nove torri la parte meridionale del borgo. Qui le strutture hanno finito per assorbire la cinta muraria del XI secolo, costruita contemporaneamente all’antico castello e un tempo fatto da da nove torri.
I Re indiscussi del menu sono i capunsei: gnocchetti il cui impasto di pangrattato, grana e brodo bollente un tempo veniva inserito nel cappone, da cui il nome. Lasciatevi inoltre tentare dai bigoli e dal pesce pescato nel lago di Garda. Pietanze che potrete smaltire facilmente pedalando tra le colline moreniche. Sì, perché l’intera zona è stata arricchita da un percorso ciclabile che attraversa le campagne nella zona intorno a Monzambano.