Costeggia la spiaggia fatta di sabbia dorata, una darsena ottocentesca e le fornaci dal sapore retrò. È la passeggiata dell’amore, il sentiero che, fatto di parole d’amore, accompagna gli amanti del trekking e del cammino a Ispra.
Grazie all’ampliamento del lungolago nella cittadina del varesotto, il Comune ha riqualificato il sentiero dedicato all’amore. E lo ha fatto non solo destinando la prima parte dell’anello delle Fornaci di Ispra al sentimento umano più nobile, ma anche ponendo all’inizio del sentiero poesie riprodotte su piastrelle colorate che decorano un muretto all’inizio del percorso. Gli scritti sono i vincitori del concorso letterario, che nato nel 2007, è stato bandito dal Comune ed è ancora dedicato a Mario Berrino.
Lungo il sentiero potrete quindi ammirare il paesaggio del lago Maggiore, attraversando passerelle di pietre e roccia, ghiaia ma anche asfalto e passerelle, che fuori metafora potrebbe far riferimento alle difficoltà incontrate nelle relazioni amorose.
Ma il balcone naturale a Ispra è diventato famoso per la lavorazione della calce, materiale estratto nelle fornaci ancora presenti sul territorio comunale. La produzione è stato molto intensa tra l’Ottocento e la metà del Novecento quando, complice la possibilità di trasportare il materiale fino a Milano, prima attraverso il lago e poi lungo il Canale Villoresi, ha permesso alla cittadina di svilupparsi. Per questo motivo esiste un sentiero, l’anello delle fornaci, dove poter ammirare le strutture ancora in piedi e riqualificate dall’amministrazione comunale. Il sentiero, lungo circa 5 chilometri, ha un dislivello di circa 200 metri e si dipana tra passerelle e pezzi nel bosco con una rilevante pendenza.
A pochi chilometri da Ispra si trova un eremo eretto a strapiombo sulla sponda orientale del lago Maggiore nel XII secolo. Tradizione vuole che l’eremo di Santa Caterina del Sasso sia stato fondato da un ricco mercante locale: Alberto Besozzi che, dopo essere scampato alla morte a seguito di un nubifragio, ha deciso di ritirarsi su quella sponda del lago. Qui ha fatto quindi erigere la cappella originaria dedicata a Santa Caterina d’Egitto, cappella che nel corso degli anni e dei secoli è stata poi affiancata da due chiese, una dedicata a San Nicola e l’altra a Santa Maria Nova.
L’eremo, che in un primo periodo è stato la casa dei Domenicani, è stato poi abitato dai Carmelitani e oggi è gestito dalla Fraternità Francescana di Betania. Il nome dell’eremo deriverebbe dalla caduta di massi che sono rimasti sospesi nella volta di una cappella fino al 1910.
Proseguite verso Sesto Calende dove vi troverete in uno dei luoghi più suggestivi non solo della provincia di Varese, ma anche della Lombardia. Il borgo sorge nel cuore dell’anfiteatro morenico del Verbano e nel punto esatto in cui il Ticino si allontana dal Lago Maggiore per riprendere il suo cammino verso il Po. Passeggiando lungo il fiume potrete immergervi in un’atmosfera unica e romantica.