
Calma e silenzio. Sono gli elementi di alcune piccole “oasi” nel centro di Milano, in cui il traffico, il delirio metropolitano e il caos della grande città spariscono per lasciare spazio alla tranquillità. Si tratta di luoghi riqualificati, o ricostruiti in nome della sostenibilità ambientale e della cura della città.
Giardino Pippa Bacca
È il caso per esempio del giardino Pippa Bacca. L’area, nata da un progetto fortemente voluto da Nivea, è un’oasi green del WWF che si trova in via Tommaso Da Cazzaniga, a pochi passi dal quartiere di Brera.
La riqualificazione, avviata per restituire alla cittadinanza un’area verde, è stata sostenuta da WWF, Comune di Milano, ed è stata progettata con il supporto di Green City Italia. In poco tempo, il giardino è stato arricchito di un’area giochi e da arredi urbani costruiti in materiali ecosostenibili.

Giardino Calderini
È invece incastonato tra il museo archeologico di Milano e corso Magenta il Giardino Calderini. Questo angolo fatto di rovine romantiche e un piccolo parco pittoresco è intitolato ad Aristide Calderini, storico archeologo della vicina Università Cattolica.

Tra piante e fiori emergono le rovine di un colonnato che delimita il giardino e le statue. Perché qui la famiglia Corio aveva fatto costruire un palazzo, forse opera di Bramante. Purtroppo oggi di questo antico palazzo quattrocentesco rimangono solo il portico d’ingresso, qualche colonna e alcune statue a causa. L’area è stata infatti distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nel dopo guerra, dopo aver eliminato le macerie sono rimaste queste rovine che, dal 1968, sono diventate quello che oggi è il giardino. Il prato ospita inoltre una scultura di Arnaldo Pomodoro, monumento che dal 1996 ricorda un ragazzo vittima di un incidente stradale.


Parco Segantini
È stato realizzato con un progetto partecipato dalla cittadinanza il parco Segantini, area verde nata nel cuore dei Navigli. L’area, che ospitava l’istituto Sieroterapico Milanese, fondato nel 1896 da Belfanti per la produzione di vaccini, e chiuso nel 1993, oggi è un’area verde che ospita orti sociali, viali alberati, un parco giochi realizzato con materiali sostenibili, un sentiero naturalistico al cui interno si trova una casa sull’albero realizzato dalle associazioni di volontariato e cittadini, e un bosco di bambù, nel quale l’amministrazione comunale intende creare un percorso ludico.


Giardino Pomodoro
In primavera i 21 alberi di ciliegio regalano uno spettacolo indimenticabile. Così il giardino zen intitolato alla regista, attrice e drammaturga Teresa Pomodoro, scomparsa nel 2008, è tra i luoghi più fotografi durante il sakura. L’area, realizzata in 50 giorni di pianificazione, si trova in piazza Piola dove l’artista giapponese Kengiro Azuma ha realizzato un’installazione artistica. Qui, nel cuore della città medeghina, Azuma ha fatto in modo che gli alberi si abbinassero alla pavimentazione a forma di goccia che richiama l’acqua come elemento di vita.

Il progetto, fortemente voluto dallo Spazio Teatro No’hma, è stato inaugurato il 18 aprile 2021, nel corso dell’evento conclusivo della Milano Design City. L’area è stata realizzata con un intervento di teatro di comunità, che avvicina la cultura alla cittadinanza.


Giardino delle culture
Ha pochi spazi verdi il Giardino delle culture, l’area inaugurata nel 2015 che sorge a pochi passi da corso XXII marzo. L’area un tempo era un cortile in cemento su cui si affacciavano due fronti ciechi di due palazzo. Oggi è invece un’area sociale con alberi sorgono aree gioco per i bambini e sulla quale campeggiano i murales di Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo. Così le facciate si sono colorate e ora campeggiano due opere, uno raffigura una ragazza con una fionda e l’altro un bambino rabdomante.


Giardino Horti
Il quartiere di Porta Romana custodisce Horti, una nuova area verde nata dalla riqualificazione di un complesso religioso del XIX secolo. La struttura è quindi diventata un lussuoso quartiere residenziale a opera di Bnp Paribas Real Estate Property Development Italy. Il suo interno custodisce giardini che, rimasti nascosti per oltre 30 anni, sono stati aperti al pubblico dai primi giorni di giugno 2022. L’area verde mantiene ancora il fascino di giardino chiuso al mondo esterno, e segue quindi la poetica medioevale secondo la quale l’area verde diventa uno spazio di ritiro e meditazione. Il parco, adibito in passato alla coltivazione delle piante officinali, conserva ancora oggi il concetto di hortus conclusius, visto che è un angolo botanico fatto di essenze ricercate e alberi ad alto fusto. Sono inoltre state piantate siepi e aiuole geometriche con lavanda, salvia, artemisia, calendule e anemoni.
















