
Si erge a circa 50 metri d’altezza il Dunnottar Castle. O almeno quello che rimane di una delle fortificazioni più belle e misteriose della Scozia. Qui, dove il cielo si confonde con il mare e dove il vento leviga da secoli le pietre della struttura, sembra di vivere in un’altra epoca, in cui la storia e la leggenda si mescolano così da creare storie misteriose.

Il castello gode infatti di aver raggiunto il primato come luogo più infestato della Scozia e lo sarebbe così tanto che medium e demonologi avrebbero difficoltà a concentrarsi su un unico spirito. Così tra un racconto e l’altro, la leggenda più famosa è quella che riguarda la Green Lady. Sulla sua identità sono nate diverse storie, visto che per alcuni studiosi sarebbe una donna vissuta nel V secolo che, davanti alle conversioni cristiane, cercherebbe i figli perduti; secondo altri si tratterebbe di una donna che, indossando una tipica gonna scozzese, si aggirerebbe tra le rovine del castello. Diverse sarebbero inoltre le testimonianze di avvistamenti di un cane da caccia fantasma, o di un soldato che apparirebbe nei pressi del corpo di guardia o dell’ingresso principale.

Il Dunnottar Castle è senza dubbio uno dei luoghi più spettacolari della Scozia, anche dal punto di vista fotografico. Non a caso è stato scelto come location per diverse pellicole cinematografiche. Qui il regista italiano Franco Zeffirelli ha girato alcune scene dell’Amleto con Mel Gibson e Glenn Close, e sempre il Dunnottar ha fatto da sfondo per le gesta di Victor Frankestaein, film con Daniel Ratcliffe e James McAvoy. La casa di produzione Disney Pixar, inoltre, si sarebbe ispirato a questo castello per ricostruire la fortificazione del film di animazione Brave (Ribelle) con la principessa Merida.
La fortificazione, le cui rovine sono distribuite su 3,5 ettari, è stata eretta a pochi chilometri di distanza da Stonehaven, piccolo villaggio di pescatori. L’unica via d’accesso è un sentiero in pendenza lungo la roccia. Dopo il varco che scende verso il mare e la costa, il sentiero sterrato conduce a un punto panoramico da dove ammirare la struttura che si innalza sullo sperone di roccia nera e che si staglia sulle scogliere a strapiombo della Tornyhive Bay.
Per raggiungere la spiaggia e la scogliera si può utilizzare un piccolo sentiero. Se invece si preferisce visitare il castello è consigliato prenotare la visita sul sito ufficiale.

Più che un castello si tratta tuttavia di una cittadella fortificata che, secolo dopo secolo, è stata il teatro di diverse battaglie combattute tra scozzesi e vichinghi, tra inglesi e scozzesi (come sir William Wallace), ancora tra inglesi e scozzesi ribelli. Qui nel 1685, 167 covenantes (ribelli che si erano macchiati dell’onta di non aver riconosciuto l’autonomia del re in ambito ecclesiastico) sono stati imprigionati nella cella del sotterraneo. L’unico collegamento con l’esterno è stata una piccola finestra che si affacciava sul mare. Il destino dei 122 uomini e 45 donne è stato diverso, dal momento che molti sono deceduti per fame o per malattia, altri sono stati deportati in India e altri ancora sono stati uccisi.
Oggi del castello rimangono resti sparsi e variegati. Nella vasta area si trovano infatti undici edifici costruiti tra il XIII e il XVII secolo.

Dopo la visita al castello, consiglio di fare un salto a Stonehaven. Si pensa che la cittadina si sia sviluppata intorno a un villaggio di pescatori dell’età del ferro, e gradualmente si sia estesa nell’entroterra. Da sempre roccaforte giacobita, la cittadina è stata uno dei porti scozzesi nord-orientali in cui denaro e attrezzature venivano trasportati dalla Francia per supportare lo sforzo di Charles Edward Stuart (“Bonnie Prince Charlie”) per riconquistare il trono.







