Etretat e le falesie della Côte d’Albâtre

Invitano all’immaginazione le falesie di Etretat. Qui, sulla Côte d’Albâtre, il balcone della Manica,  la Manneporte, la Courtine o l’Aiguille, invitano a viaggiare con la fantasia. Perché le alte coste si prestano alla creazione di mondi immaginifici fatti di elefanti e archi di grande bellezza.

Non a caso lo scrittore Guy de Maupassant aveva paragonato una delle falesie a un enorme elefante che immerge la sua proboscide nel mare. A pochi metri dall’arco, si trova l’Aiguille de la Falaise d’Aval, detto l’ago dal momento che la formazione rocciosa alta 55 metri è isolata e lontana dalla scogliera.

Il territorio, che fa parte del programma Grand Site de France, la rete che viene gestita secondo i valori di sviluppo sostenibile, è stato fonte di ispirazione per diversi pittori, come Claude Monet ha realizzato un quadro in cui le falesie sono protagoniste e con lui anche Eugène Delacroix, Camille Corot, Eugène Boudin, Gustave Courbet.

Sempre qui André Gide, Guy de Maupassant, Gustave Flaubert e Maurice Leblanc hanno passato del tempo e si sono fatti influenzare dalla bellezza del posto. Sembra che  Leblanc proprio qui avrebbe creato il personaggio di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo. La villetta in cui lo scrittore ha soggiornato oggi è una casa museo che ospita un percorso a tema.

E come spesso accade, la realtà si mescola al mito, come quello secondo cui la grotta della Falaise d’Aval, chiamata Trou à l’Homme, si sarebbe formata nel 1792 a seguito dello schianto di una nave. La grotta permette per poche ore al giorno, causa marea, di raggiungere la spiaggia di Jambourg.

La Falaise d’Amont è invece caratterizzata dalla presenza del monumento Nungesser e Coli che, rendendo omaggio ai due aviatori, permette di perdersi nel panorama mozzafiato.

Lungo la costa si diramano diversi sentieri per il trekking che permetto di scoprire le falesie.  Il percorso alla scoperta dell’arco richiede circa un’ora e si allunga su un sentiero facile ma poco fattibile con i sandali o con scarpe poco comode.

Ma una volta raggiunta la scogliera il panorama che si apre davanti agli occhi è straordinario. Dal primo belvedere si può proseguire lungo il sentiero per arrivare in uno dei punti panoramici più belli della zona da cui osservare l’arco di Manneporte.

Dall’altro lato si allunga invece il sentiero per raggiungere la Falaise d’Amont alla quale si accede da un sentiero che si inerpica rapidamente. Durante il percorso potrete inoltre visitare il giardino di Etratat e una volta arrivati in cima potrete scattare qualche foto alla chiesa, mentre il vento vi sferza il volto.

Una volta terminato il breve trekking vi consiglio di visitare il villaggio, la cui principale attrazione è il vieux marché. Si tratta di un mercato coperto che, costruito all’inizio del Novecento, è in legno.

2 risposte a “Etretat e le falesie della Côte d’Albâtre”

  1. […] il bagno di luce della città dei campanili fate un salto a Etretat, un altro luogo molto caro a Monet. Qui tra archi naturali e l’odore di salsedine potrete fare […]

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  2. […] tour della Normandia non può che partire da Etretat, la città degli archi naturali. Qui, tra una passeggiata lungo la spiaggia alla scoperta delle […]

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