Fari, scogliere e oceano. Sono gli ingredienti per l’itinerario alla scoperta dei fari in Bretagna che, da sentinelle solitarie, sembrano voler contemplare la vastità dell’oceano.

Così, se siete amanti dei fari non potete perdervi questi luoghi ricchi di fascino: Cap Frehel, Ploumanac’h e Pointe du Raz.
Cap Frehel

Si trova nel nord della Bretagna Cap Fréhel. E circondato dalla brughiera che corre piatta lungo tutto il promontorio, il faro si innalza per oltre 100 metri.
Costruito intorno al 1950, il faro è una meta imperdibile per i viaggiatori che sono alla ricerca del fascino selvaggio della costa bretone. Perché se da una parte si estende la brughiera fatta di erica, dall’altra l’oceano del color smeraldo si staglia verso l’orizzonte. E nel mezzo, falesie fino a 70 metri che si gettano a strapiombo nel vuoto.
Una volta parcheggiata l’auto potete seguire il sentiero che corre lungo la cresta della scogliera dalla quale poter osservare l’orizzonte e Fort La Latte.
Faro di Ploumanac’h
Si trova invece in piena Côtes-d’Armor, il faro di Ploumanac’h. La struttura, costruita nel comune di Perros-Guirec, indica l’ingresso nell’omonimo porticciolo. Costruito in granito rosa, il fato è stato edificato nel 1860 per poi essere distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Il faro, simbolo della regione, è stato poi ricostruito nel 1946. E da allora è una meta turistica, merito anche del sentiero che fiancheggia la costa.
Nato da un progetto degli architetti Henry Auffret e Joel Hardion, il fato custodisce mosaici di Odorico. Con i suoi 15 metri di altezza offre una vista grandiosa sul castello di Costaérès, sull’Isola Renote e sull’arcipelago di Sept-Îles.
Detta anche faro di Mean Ruz, in lingua bretone, la struttura rispetta pienamente la cromia del territorio che si estende per chilometri grazie al sentiero che permette di scoprire la costa.
Pointe du Raz
Pointe du Raz è invece classificata come “Grand site de France”. Scolpita dall’oceano e dai venti, la scogliera osserva da decenni il faro quadrato dell’îlot de la Vieille che, acceso per la prima volta nel 1887, è stato poi automatizzato nel 1995. Oltre le rocce, sulle quali diverse navi sono rimaste incagliate, si apre il panorama verso l’isola di Sein e, quando il tempo lo permette, il faro di Ar Men.
Qui tra una casa bianca “abbandonata” nella brughiera, il piccolo porto, le falesie e il granito, si aprono diversi sentieri che permettono di ammirare la bellezza della natura.











































































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