Era una specie in via di estinzione. Esemplari rari in un particolare periodo. Eppure adesso i “Page turner” sono ritornati in auge. Girano indisturbati con un libro nella borsa, leggono avidamente ogni parola per conoscere il finale del romanzo. Si riconoscono perché in tram, nel bus e in fila alla posta non riescono a staccare gli occhi dalle pagine, rischiando di perdere la fila o la fermata a cui scendere.
Se iniziano un libro devono finirlo. Ad ogni costo. Tanto da perdere ore di sonno per sapere se la protagonista farà la scelta, o per capire come si evolverà la storia. Hanno un’incontrollabile esigenza di leggere, mentre sorseggiano il caffè o mentre spiluccano durante la pasa pranzo.
Hanno profonde occhiaie e in un determinato periodo perdono peso facilmente. Perché sopravvivono “cibandosi” di storie e parole. Sono maniaci compulsivi della lettura, così da odorare le pagine, acquistare mobili ad hoc per tenere i romanzi, e un modo del tutto personale per ordinare i testi nella propria libreria. Inoltre i “Page turner” hanno l’esigenza di utilizzare qualsiasi cosa gli capiti sotto tiro per segnare il punto in cui sono arrivati con la lettura. I segnalibri insomma. Un accessorio necessario.
Le “orecchie”: forse il modo più ancestrale e semplice per ricordare la pagina. L’unica pecca è che si “rovinano” gli angoli delle pagine, tanto da diventare una soluzione inaccettabile per i “puristi”. Per i lettori veloci e tradizionali.
C’è poi il segnalibro classico: una fascia di cartoncino leggero, neutro o colorato, con diverse fantasie; un must di eleganza e tradizione. Per gli amanti del design.
In elenco anche la fascetta: utile nei momenti in cui non si ha un segnalibro, la fascetta che si trova allegata ai libri è una garanzia di comodità. Per i comodi.
Il biglietto del treno, del bus o dell’aereo. Ogni lettore pendolare o un qualsiasi viaggiatore usa il biglietto come segnalibro, a volte anche l’abbonamento. Sa che il biglietto è un oggetto indimenticabile, così come il libro che porta sempre in borsa. Per gli smemorati.
Il post-it: usato per annotare il numero della riga che si stava leggendo, per ricordare una frase importante, per commentare un passaggio della storia. Per i precisi.
La lista della spesa: un foglio volante con la lista delle cose da acquistare magari di un anno prima. Ottimo segnalibro. r i distratti.
Le fotografie, meglio se polaroid. Utilizzare una fotografia, magari di una persona cara o di un posto familiare, aiuta i lettori a ricordare con gioia il luogo o la persona. Per gli amanti dei ricordi.
Le cartoline: oggetti acquistati in viaggio o arrivate da un amico esploratore. Le cartoline aiutano a sognare su un posto visitato o che si intende visitare. Per gli amanti dei viaggi.
I biglietti delle mostre o dei musei: sono così belli che vengono conservati gelosamente. Per gli amanti dell’arte.
Gli oggetti a portata di mano: segnalibri usati quando si è costretti a interrompere la lettura, perché squilla il telefono o suonano alla porta, o quando il caffè sta per uscire. Ecco, in quel preciso istante, quando magari si sta per scoprire l’assassino, accade qualcosa che impone la pausa della lettura. Si usa quindi l’accendino, o una penna per segnare il punto della lettura. Spesso accade che il segnalibro si sposti e che si perda il segno. Per i disordinati.
Se per caso incrociate un esemplare di “Page turner”, state attenti. Non amano essere disturbati e perdere il filo della storia in un esemplare del genere è necessario adeguarsi ad un protocollo di sicurezza. E’ assolutamente vietato disturbare e chiedere in prestito un libro. I “Page turner” sono molto legati ai libri che amano. Difficilmente saranno propensi a prestarli.
E anche se il “page turner” è il classico libro che si legge tutto d’un fiato, che non si riesce a posare, la definizione comprende i lettori che non riescono a interrompere la lettura di un testo. Cascasse il mondo.