
Il Giappone con la sua dicotomia “tradizione – modernità” affascina tutti gli occidentali, ma spesso in un viaggio sfugge la vera essenza del Sol Levante. Ci vorrebbero anni di viaggi e di studio per poter comprendere la cultura nipponica e le scelte spesso controtendenza, come quelladi far fumare all’interno dei ristoranti e non per strada. Per poter comprendere la cultura giapponese è necessario immergersi nel caleidoscopio di vie, tradizioni e colori.
Ecco le cose da fare assolutamente in Giappone, non necessariamente in quest’ordine:

Dormire in un ryokan. I Ryokan sono gli alberghi tradizionali giapponesi, dove le stanze con il pavimento in tatami hanno al centro un tavolino dove mangiare seduti su un cuscino e dove nell’armadio è riposto il futon, il letto giapponese che la notte viene sistemato sul tatami (dalla cameriera).
Ci sono diverse categorie di Ryokan, in quelli di lusso servono anche la mezza pensione, ma quelli più abbordabili economicamente sono spesso alberghi con stanze sia occidentali sia tradizionali e servono al massimo la colazione. Ciò non significa che non vivrete ugualmente un’esperienza autentica, significa solo che avrete meno lussi e la scelta dipende dal vostro budget.
Esistono anche gli Onsen Ryokan, dei ryokan con il proprio onsen (terme) privato, a disposizione dei clienti. In genere si tratta di una struttura in mezzo alla natura, non vicinissima alle stazioni e lo consiglio a chi vuole passare una notte in totale relax, ma non conviene pernottare tutti i giorni della permanenza in Giappone. Spesso nei Ryokan i bagni sono condivisi, quindi se per voi è un problema, controllate bene le condizioni prima di prenotare.
I Kaiseki Ryokan invece sono adatti a chi ha a disposizione un budget elevato e vuole provare un’esperienza ancora più completa. Infatti questi ryokan di lusso servono la tipica cucina Kaiseki, ossia una cucina di alto livello che si distingue in particolare per come viene presentata. I piatti vengono disposti sul tavolo in modo impeccabile, quasi fosse un’opera d’arte. I luoghi migliori dove soggiornare in un Ryokan sono Kyoto, le Alpi giapponesi e Kinosaki.
Vedere il monte Fuji. Il Monte Fuji non è un monte qualunque, è la vetta più alta del Giappone (3776 m) che i giapponesi considerano sacra, non per nulla chiamano il monte Fuji San, in segno di vero e proprio rispetto. La salita è divisa in 10 stazioni o fermate e fino alla quinta stazione è possibile arrivare in bus, poi chi vuole può proseguire a piedi fino alla vetta. Noi del Fuji abbiamo solo visto la nebbia.
Chi ha in programma di ammirare il panorama e scattare delle belle fotografie, può arrivare fino alla quinta stazione Kawaguchiko, a 2305 mt di altezza, per poi tornare indietro con il bus. Consiglio sempre un tour che comprende a/r da Tokyo, crociera sul lago Ashi e giro in cabinovia sorvolando il parco Hakone. Potete prenotare da questo link.
Chi invece vuole scalare il Fuji-san, solitamente lo fa per pellegrinaggio oppure per vedere l’alba dalla cima, che dicono sia uno spettacolo bellissimo. La salita in sé è alla portata di tutti (con condizioni fisiche sane) ma comunque dalla quinta stazione ci vorranno circa 6 ore fino alla vetta e non è consigliato a chi soffre di vertigini; la discesa invece richiede circa 3 ore. Solitamente si inizia la scalata il pomeriggio per poi riposare in un rifugio dell’ottava stazione e continuare la salita alle prime luci dell’alba. Le stagioni per la scalata sono luglio e agosto, mentre negli altri periodi è sconsigliato a causa delle possibili nevicate e per il fatto che i rifiugi sono chiusi. Tenete conto che per la scalata dovrete coprirvi molto bene in quanto anche in piena estate le temperature la mattina presto possono raggiungere lo zero.
Un detto giapponese recita: “Chi scala il Monte Fuji una volta nella vita è un saggio, chi lo scala due volte è un folle”.
Andare in un maid cafe. Entrare in uno di questi particolari caffè è sicuramente un’esperienza tutta giapponese da provare.
Questi locali si trovano soprattutto ad Akihabara e le cameriere, indossato un abito in stile vittoriano, sono lì per servire il cliente in tutto e per tutto impersonando quindi il ruolo della devota “maid”. Per la strada troverete decine di ragazze vestite in modo particolare che vi offriranno l’ingresso nel locale.
Spettacolo geisha. La geisha (o geiko, nel dialetto di Kyoto) è una delle tante immagini che ci fanno pensare al Giappone, in quanto rappresenta l’incarnazione della bellezza e dell’arte giapponese, con i preziosi kimono, i gesti eleganti e precisi, la musicalità delle cerimonie e le danze tradizionali. La geisha è infatti un’artista con diverse abilità (canore, musicali, di conversazione, ecc.) e il suo compito è di intrattenere i clienti durante le serate nelle sale da tè, chiamate ochaya. Sebbene questa figura in passato sia stata controversa, oggi le informazioni sulle geisha sono più chiare ed è risaputo che non hanno niente a che vedere con la prostituzione, luogo comune diffusosi in occidente ai tempi dell’occupazione americana in Giappone, forse a causa delle barriere linguistiche e diversità di cultura. Le ragazze che decidono di fare questa professione, devono intraprendere da giovanissime un duro percorso di studio che implica un esercizio costante di varie discipline tra cui danza, canto, portamento, modo di parlare e perfino ogni gesto deve essere controllato fino a diventare perfetto. Una tappa importante si raggiunge diventando Maiko (apprendista geisha), solitamente tra i 15 e i 20 anni, prima di divenire propriamente una geisha.
A Kyoto è possibile assistere a degli spettacoli di maiko, tramite tour organizzati oppure se avete la fortuna di essere in città nel mese di aprile potrete vedere delle apparizioni pubbliche in quanto le geiko e le maiko si esibiscono a Gion (il quartiere delle geiko di Kyoto) per il Miyako Odori, la danza del ciliegio. Gli spettacoli si tengono presso il teatro Kaburenjo e il biglietto più economico costa 2500 yen, da prenotare online sul sito ufficiale dell’evento.
Cerimonia del tè. Una delle arti che deve apprendere una maiko e una geisha è la cerimonia del tè, chiamata cha-no-yu, un rituale antichissimo che rappresenta una delle più alte espressioni estetiche zen. Questa cerimonia è basata su quattro princìpi, definiti dal monaco buddista zen che codificò il chanoyu, Sen no Rikiū, ossia: armonia (wa), rispetto (kei), purezza (sei), tranquillità (jaku). Lo scopo di questa cerimonia, dunque, è creare un luogo dove ognuno si senta a proprio agio, sereno e lontano dalle preoccupazioni; un posto ospitale e meditativo dove ogni movimento ha uno scopo preciso e ogni utensile usato deve essere funzionale, ogni cosa viene scelta con estrema cura nei dettagli. Il tè usato in questa cerimonia è il matcha, un tipo di tè verde molto pregiato. Potete prenotare qui.

Visitate le fumetterie. Se siete amanti dei fumetti e dei Manga, non potete non entrare nelle decine di fumetterie in giro per il Giappone. Dovete fare un salto ad Akihabara per scoprire i negozi con le action figures. Da Lupin a Evangelion, passando per Naruto e gli altri protagonisti di fumetti. Tutto all’insegna del mondo dei manga.
Neko cafè. Se avete nostalgia dei vostri animali lasciati a casa oppure semplicemente se adorate i gatti e vi viene una voglia improvvisa di coccolarne qualcuno, potete andare in un Neko Cafè (o in giapponese neko kissa), dove una colonia felina vi attende in uno di questi tanti café disseminati per il Giappone. I gatti qui sono puliti e vaccinati e vi faranno compagnia mentre bevete un caffè o mangiate una fetta di torta. Ci sono delle regole da rispettare, come per esempio non svegliare un gatto che dorme o non fare una foto con il flash e qualsiasi cosa possa disturbare o infastidire i mici. Scopri di più.
Ecco invece le cose da non fare.


Evitate di andare a mangiare nei fast food statunitensi tipo McDonald’s, Kentucky Fried Chicken (KFC) e Burger King. In Giappone esistono tanti locali che preparano cibi economici e molto più salutari e appetitosi.
Non parlate a voce alta nei mezzi di trasporto: a Tōkyō, durante tutto il giorno, treni, metro e bus sono affollatissimi e se tutti quanti sbraitassero, il viaggio per andare al lavoro o per tornare a casa diventerebbe angosciante. Per lo stesso motivo, sempre nei mezzi pubblici, cercate di non rispondere al cellulare e di controllare che il vostro telefonino sia in modalità “silenzioso”.
Non soffiatevi il naso in pubblico: per i giapponesi è brutto, non lo fanno e di certo non vorranno vedervelo fare. Loro tirano su col naso e quando hanno il raffreddore indossano quelle mascherine bianche per non trasmettere il virus agli altri.
È vietato fumare mentre camminate per la strada. In Giappone ci sono delle aree di sosta per fumatori, all’esterno di stazioni e konbini e in prossimità di parchi. Sono tutte provviste di posacenere e alcune sono anche coperte. Ricordatevi comunque che in Giappone si può ancora fumare all’interno di ristoranti, bar, discoteche.Se proprio non riuscite a non fumare, come ho fatto io del resto, comprate un posacenere da borse e gettate cenere e cicche lì dentro.
Non dovete assolutamente buttare spazzatura e sigarette per terra. Beh, questa regola dovrebbe essere rispettata in qualsiasi parte del globo, però se avrete l’occasione di andare a fare un viaggio a Tōkyō vi accorgerete immediatamente di quanto siano puliti e ordinati i luoghi pubblici come strade, treni, centri commerciali, bar e negozi. Mi è capitato spesso di vedere pensionati giapponesi che raccoglievano mozziconi di sigarette con delle lunghe pinze.
È maleducazione mangiare e bere per la strada e in treno. Per noi è normalissimo prendere un panino, un pezzo di pizza o un gelato e mangiare mentre si passeggia. Se lo farete a Tōkyō verrete guardati malissimo!
State alla larga da locali frequentati esclusivamente da giapponesi. Non è che all’esterno di certi club e discoteche ci siano cartelli con scritto “Vietato l’ingresso agli stranieri”, però si sa che in alcuni locali notturni di Tōkyō i non giapponesi non sono ben voluti. I giapponesi amano guardare, al contrario degli occidentali.
Non abbiate paura di girare da soli di notte. Tōkyō, come qualsiasi altra città giapponese, è estremamente tranquilla e sicura.
Al ristorante cercate di evitare il più possibile di fare variazioni sui piatti che trovate nei menù; aggiungere e togliere ingredienti potrebbe mandare in crisi un intero staff di cuochi e camerieri, come è successo a Shinjuku in un ristorante di Sushi.
Un pensiero su “Big in Japan”