Una superficie complessiva di 310.000 metri quadrati, per 3.250 stand espositivi, e la degustazione di oltre 150.000 prodotti provenienti da 115 Paesi. Sono i numeri della manifestazione Artigiano in fiera, l’evento che, promosso a Milano da Ge.Fi, ha animato il polo fieristico di Rho – Pero con cibo, musica, cultura e integrazione.
Sì, perché nella patria di Expo, in cui il tema della nutrizione e il concetto di integrazione non sono andati in scena, Artigiano in fiera è riuscito a integrare i gusti e le tradizioni africane e asiatiche con quelli italiani. I 9 padiglioni hanno garantito una grande rappresentazione dell’artigianato mondiale, dall’Italia (pad.1-3, 2-4 e 6) all’Europa (pad. 5-7), dall’Africa al Medio Oriente (pad. 5), dall’Asia (pad. 10-14) alle Americhe (pad. 14).
Per la creazione di un luogo di incontro e conoscenza che ha messo in contatto culture diverse. Nulla di strano dunque se in occasione della festa senegalese sul palco hanno suonato italiani e stranieri, o se tra gli stand asiatici e sudamericani persone provenienti da diverse parti del mondo hanno degustato insieme caffè e dolci. Questo grazie anche al tipo di manifestazione proposta, un evento che ha deciso di mettere al centro la persona, così da permettere a popoli, culture, tradizioni di tutte le religioni del pianeta, di lavorare insieme e in piena sintonia. Sì, perché l’Artigiano in fiera ha proposto laboratori, eventi musicali e spettacoli in un’atmosfera ricca di integrazione e gioia. Nei 9 padiglioni, divisi per aree geografiche, per nove giorni hanno accolto per 9 giorni quasi due milioni di visitatori. Artisti provenienti dal Vietnam, dall’India, dal Tibet, dalla Cina, dal Messico, dall’Argentina, da Cuba, dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Ungheria, dal Portogallo, dall’Irlanda, dalla Spagna, dalla Germania, dalla Francia e dalla Grecia si sono alternati a momenti in cui sono andati in scena in scena balli tipici della tradizione siciliana, pugliese, sarda, campana e i canti folk della Val Resia.
Circa 69 ristoranti hanno costellato i padiglioni. La tradizione italiana è stata rappresentata da Nord a Sud grazie alla cucina veneta, mantovana, altoatesina, lomellina, bergamasca, comasca, romagnola, ligure, valtellinese, ossolana, trentina, toscana, romana, cucina napoletana, calabrese, sarda, lucana, siciliana e pugliese. L’offerta è stata ampliata dalla tradizione culinaria europea, africana, sudamericana, asiatica e mediorientale. Non è mancato, infine, un punto ristoro dedicato ai vegetariani e ai vegani: basato su ricette asiatiche, ha proposto piatti preparati con ingredienti biologici. Un appuntamento che è stato reso adatto anche ai bambini grazie a Magica Compagnia presente (con iniziative che sono state pensate ad hoc per i bambini, i ragazzi e le loro famiglie.
La manifestazione, organizzata da Ge.Fi. (Gestione Fiere Spa), è iniziata nel 1996 e, negli anni, è diventata uno degli eventi sociali e culturali più apprezzati. La kermesse, in 184 giorni complessivi, ha permesso a oltre 24 milioni di visitatori di compiere un viaggio ideale nelle tradizioni del mondo. Il grande consenso popolare è stato suscitato dall’incontro con i 17.000 espositori coinvolti in questi vent’anni: artigiani provenienti da ogni angolo del mondo hanno condotto a Milano gli usi e i costumi di 146 Paesi.
Credits: foto prese dal sito di Artigiano in fiera
È una fiera fantastica, ci sono un sacco di specialità tipiche provenienti da tutto il mondo che vien voglia di provarle tutte. Quest’anno hanno anche installato i bagni chimici
e adesso per andare in bagno non bisogna fare nemmeno più la fila
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Hai perfettamente ragione. All’Artigiano in fiera si viaggia stando fermi. E si scoprono culture e cibi di grande qualità…
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