La vita è fatta di scelte. Da bambina credevo che le scelte giornata sarebbero state: biscotti o pane? Oppure vestito giallo o arancione? Poi crescendo ho capito che le scelte sono un modo per mettersi alla prova, per capire se e quanto teniamo a una cosa, una situazione, a un lavoro e alle persone. Perché diciamocela tutta le scelte ci mettono nella condizione di dover decidere se avviare un cambiamento, pur piccolo che sia. Perché le scelte fatte portano inevitabilmente al cambiamento.
Così con il passaggio all’età adulta ci scontriamo con l’idea che le scelte non siano soltanto aumentate, ma diventate più difficili, più complicate. E allora capiamo che la vita è fatta di scelte: andare o restare, sì o no. Combattere o arrendersi. Vivere o esistere. Ritornare o rimanere nella nuova casa.
A un certo punto dobbiamo scegliere. Ma la scelta è ricca di dubbi, di domande che spesso rimangono senza risposta. Ci chiediamo se sia il caso di affidarci a quello che conosciamo, o se sia arrivato finalmente il momento di andare avanti. Verso qualcosa di nuovo. E il passato inizia a perseguitarci. In fondo per quanto cerchiamo di convincerci di lasciarci alle spalle la nostra storia, non possiamo abbandonare il nostro passato, le esperienze fatte e il cambiamento dovuto a queste esperienze. Perché è proprio il passato, la nostra storia ad essere il centro di quello che siamo. Il passato ci da forma, ci guida, anche quando sembra sopita nel presente che stiamo vivendo, o che stiamo cercando di vivere.
Così di fronte a una scelta entriamo in crisi. E vorremo che gli altri scegliessero per noi, come da bambini, quando nostra madre decideva al posto nostro cosa farci mangiare, come farci vestire. Vorremo che tutto fosse più semplice e che la vita non ci mettesse davanti a decisioni da prendere. Forse dimenticando una delle cose fondamentali per fare la scelta: usare la pancia. Perché non ci sono liste che tengano e il buon senso spesso non è indice di una scelta giusta e sicura. Se ascoltassimo la nostra pancia, forse riusciremmo a prendere una decisione. Scegliere di impulso forse è la soluzione, perché così eviteremmo il rimpianto più profondo e doloroso di tutti: il rimpianto di esserci lasciati sfuggire una grande opportunità.
E allora prendiamo tempo per decidere. Passiamo le ore, le giornate a fare le nostre liste con i pro e i contro, quando invece abbiamo già preso una decisione. Parliamo, chiediamo consiglio, ascoltiamo tutto, ma nella nostra pancia sappiamo già cosa fare. Perché in fondo vogliamo essere sicuri che la scelta che stiamo per fare sia la migliore. E iniziamo una battaglia. Ci diciamo che ogni cosa ha un prezzo, valutiamo quello che possiamo perdere. Perché alla fine prendiamo ogni decisione non in base a quello che potremmo guadagnare, ma in base a quello che potremmo perdere. Marciamo nei nostri dubbi per capire quale sia la strada da prendere, se continuare in linea retta davanti a noi, o se uscire dall’autostrada per imboccare la via per l’inversione di marcia.