Le cose per cui vale la pena vivere…

manhattanStanotte ho sognato di essere in un film. In compagnia di Woody Allen. Eravamo vicini al ponte di Brooklyn, proprio come i protagonisti di Manhattan, e parlavamo. E poi a un certo punto ha parlato delle cose per cui vale la pena vivere. Proprio come il monologo del film in cui dice: “Be’, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Be’, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me… io direi… il buon vecchio Groucho Marx tanto per dirne una, e Joe DiMaggio e… il secondo movimento della sinfonia Jupiter… Louis Armstrong, l’incisione Potato Head Blues… i film svedesi naturalmente… L’educazione sentimentale di Flaubert… Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili… mele e pere dipinte da Cézanne, i granchi da Sam Wo, il viso di Tracy…”.

29363_4846116595265_1886146792_nE appena sveglia ho pensato a una delle cose alle quali non potrei mai rinunciare: il caffè. Amo svegliarmi quando il sole è ancora nascosto e la brezza notturna accarezza gli alberi, e mentre fuori il buio regna incontrastato, amo preparare la macchinetta del caffè, sedermi sul divano e aspettare il rumore che accompagna tutte le mie mattine: il caffè che esce. Ecco se dovessi fare una classifica, non come quella di Roberto Saviano, il caffè, il suo aroma e il suo rumore sarebbero sicuramente uno dei motivi per cui vale la pena vivere.

11082827_10206469100870785_76084309_nCosì dopo l’esercizio quotidiano di Soul defrag, suggeritomi da Alfredo e dal suo programma Signori si chiude (in onda da lunedì al giovedì alle 23 su www.radiobarrio.it), ho pensato e ripensato alle cose che salverei in tutta una vita, o almeno in questi primi 33 anni. Perché dopo essere esistita per lungo periodo, in cui aspettavo la fine della giornata per poter riposare e dimenticarmi dell’immobilismo, la voglia di vivere si è riaccesa. Come la fiamma di una candela che, se inizialmente è sottile, poi comincia a diventare sempre più lunga. La stessa cosa è successa alla mia fiamma. Sopita per troppo tempo, come il carbone che brucia silenziosamente sotto la cenere. In attesa di essere rimestato per tornare a bruciare. E come il carbone ho atteso di essere rimestata.

10637663_10204849384058877_1446222539_nCosì un giorno ho visto entrare dalla finestra un timido raggio di sole. Cosa rara per la maggior parte dei milanesi che ho incrociato in questi otto mesi di vita ambrosiana. E quel giorno dopo aver preparato la macchinetta e aspettato il caffè ho capito. E ho iniziato ad apprezzare le piccole cose. Il vento tra le foglie, l’aroma del caffè, le risate dei bambini alluscita di scuola, i rumori del mercato del sabato mattina. E poi ancora i sorrisi e gli sguardi delle persone incrociate per strada.

10256905_10203966346943501_7473210115925725975_nEcco perché la mia piccola classifica si basa su queste cose.

Il sole che entra dalla finestra. Anche se ci sono 3 gradi e fuori fa freddo. Amo rimanere sotto le coperte e vedere il cielo che si rischiara poco a poco, mentre la città prende vita.

Gli abbracci, caldi e affettuosi delle mie anime gemelle.

I baci della “mia casa”.

La musica, che accompagna tutte le ore della mia giornata. Se lavoro, pulisco o cucino c’è sempre un sottofondo musicale a farmi compagnia. La musica che è stata un paracadute. E ovviamente la radio.

La pizza, non quella senza glutine, ma quella glutinosa che il giorno dopo mi fa stare male.

La birra e il vino.

La cucina, la mia terapia. Amo aspettare che le lasagne si cucinino nel forno. Amo accostarmi al forno per vederle diventare dorate.

L’odore dell’erba bagnata.

I colori, senza i quali non potrei vivere.  Che siano in giro per la casa o sui miei vestiti, poco importa.

I viaggi. Preferisco spendere i miei soldi per viaggiare. E non per  acquistare beni materiali come vestiti, gioielli, borse, oggetti hi-tech e similari. So che un viaggio vale più di tutto quello che è materiale.

Il mare che accarezza i piedi.

I piedi nudi sull’erba. Non c’è cosa che ami fare di più che cacciare scarpe e calzini e immergere i piedi nell’erba e sentire il terreno tra le dita.

La mia famiglia, il mio punto di partenza, il mio passato, il mio presente e il mio futuro.

Gli amici, coloro che definisco i miei piccoli e grandi Bonsai.

Il rumore delle scarpe sul breccio.

I piedi immersi nella sabbia.

Il profumo dei libri. Amo entrare in libreria, perdermi tra centinaia di titoli, prendere un volume e sentire il suo odore.

Fare l’amore.

Ridere e sorridere.

La natura, che riesce sempre a sorprendermi. Con i colori delle foglie in autunno, con gli arcobaleni che tagliano il cielo, con le piogge estive e le nevicate improvvise dove regna sempre il sole.

 

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