È stato costruito alla fine dell’Ottocento per volere di Napoleone Leumann e da allora il Villaggio che porta il suo nome è stato un esempio di edilizia industriale trasformata in arte e completamente integrata nel territorio circostante. Succede a Collegno, alle porte di Torino, dove l’imprenditore di origine svizzera ha costruito intorno al cotonificio, fulcro della produzione del territorio, un vero e proprio villaggio capace di ospitare abitazioni, un albergo, la scuola e luoghi di ritrovo per i lavoratori.
Intorno alle case l’imprenditore ha fatto costruire i servizi necessari: una scuola, l’asilo, la chiesa, il teatro, i bagni pubblici, un ambulatorio medico, una palestra e un convitto per le donne che all’epoca dava un tetto a circa 250 ragazze di età compresa tra i 13 e i 20 anni.
All’epoca della costruzione l’opificio ha avuto una netta crescita passando da circa 200 operai a 800 lavoratori in appena un decennio. Mentre nel 1991 il numero dei dipendenti arriva a 1500. Da qui il progetto di creare un villaggio in cui il luogo di lavoro fosse diviso, ma vicino e connesso con i luoghi abitativi e di svago, così da formare quello che gli architetti hanno definito “un organismo funzionale e socialmente evoluto”.
Leumann ha affidato il progetto del villaggio a Pietro Fenoglio che ha realizzato il complesso di oltre 60mila metri quadrati per 60 edifici suddivisi in 120 alloggi tra il 1875 e il 1907, un vero e proprio villaggio che ha saputo unire la costruzione industriale con l’edilizia sociale. E il tutto con l’inconfondibile stile liberty che cozzava con gli edifici industriali costruiti in tutta fretta nello stesso periodo.
Tuttavia con la crisi degli anni Settanta, il cotonificio Leumann ha chiuso. E questo ha scatenato numerosi dibattiti tra gli abitanti del posto che hanno tentato di salvaguardare le strutture evitando quindi le speculazioni edilizie. L’intera struttura viene quindi acquistata dal Comune di Collegno che ha deciso dia avviare progetto di ristrutturazioni volti a salvaguardare il bene che riveste un vero e proprio valore storico, urbanistico e architettonico.
Nel corso degli anni sono stati effettuati numerosi lavori di restauro che hanno portato alcuni edifici al loro antico splendore. Al suo interno sono ancora presenti una stazione d’epoca, la Torino Rivoli, la Chiesa di Santa Elisabetta in stile eclettico, costruita su indicazione dell’imprenditore nonostante fosse calvinista. È ancora in piedi la scuola elementare voluta fortemente dallo stesso Leumann, convinto che l’istruzione fosse un elemento fondamentale anche per avere buoni operai.
Oggi l’intero Villaggio è uno dei siti che fa parte dell’Ecomuseo sulla Cultura Materiale della Provincia di Torino, può essere visitato in piena autonomia grazie alla presenza di pannelli informativi lungo le strade e i luoghi di interesse, con una visita guidata realizzata dal gruppo Ciceroni della Città di Collegno e dai volontari dell’associazione Amici della scuola Leumann. Per i singoli, è prevista una visita guidata, la prima domenica di ogni mese (escluso agosto e gennaio), alle ore 15, con partenza dalla Chiesa di Santa Elisabetta di Corso Francia 347 a Collegno. E’ richiesta la prenotazione. Per gruppi di almeno 8 persone, è possibile organizzare la visita in qualsiasi giorno, previa prenotazione.
Per le Scuole. L’itinerario è preceduto da un breve incontro per introdurre l’argomento “Villaggio Leumann” e preparare così i bambini e i ragazzi alla visita. Alle Scuole con sede fuori Collegno si richiede un contributo di 2,50 euro per ciascun allievo. Ad ogni classe viene fornita la pubblicazione curata da Mauro Agodi “Leumann, storia di una famiglia e di un villaggio operaio”, il libro “Cento Anni di Vita al Villaggio” e altro materiale didattico; inoltre ad ogni alunno viene consegnato il pieghevole “Una Giornata al Villaggio Leumann”.