Alla scoperta della strada della Forra e Pieve di Tremosine

È stata definita “l’ottava meraviglia del mondo”. Perché i suoi 6 chilometri di lunghezza e gli oltre 300 metri di dislivello fanno della strada della Forra uno dei luoghi da visitare.  Inaugurata nel 1913, la strada parte dai 65 metri del lago di Garda e arriva ai 423 del borgo di Pieve di Tremosine.

Il percorso, ricavato nella forra del torrente Brasa, sembra entrare nel cuore della montagna, si inerpica tra le gallerie e le piante, e lo sguardo scivola velocemente sulla roccia che, segnata dalle intemperie, racconta la storia di strati secolari.

La Strada Vesio-Pieve-Porto è stata inaugurata il 18 maggio del 1913, alla presenza di autorità, amministratori, operai e di tutta la popolazione cha ha festeggiato l’apertura della via di comunicazione come una liberazione da centinaia di anni d’isolamento.

Sì, perché fino a quel 18 maggio, l’unico modo per raggiungere il porto dai borghi montani era quello di utilizzare vecchie mulattiere.  Tuttavia per vincere l’isolamento, in cui Tignale, Limone, Campione e la Val di Ledro avevano vissuto per centinaia di anni, sono stati costruiti due telefori. Si tratta di  una teleferica, edificata per alleggerire gli abitanti di Tremosine dal peso del trasporto di olio, grano, carbone ed altri generi di conforto.

Il progetto della strada è stato realizzato da Arturo Cozzaglio che ha unito diverse soluzioni ingegneristiche, come la deviazione della strada nel corso del Torrente Brasa o l’anello del Ponte Alto, soluzioni che hanno ovviato le difficoltà della montagna, tanto da addolcire la pendenza e rendere più semplice la sua realizzazione.

Per attraversare la Strada della Forra prendete la Gardesana Occidentale (SS 45 bis), se arrivate da nord oltrepassate Limone sul Garda, altrimenti se provenite da sud girate a sinistra prima di entrare nel piccolo borgo sul Garda. Il percorso può essere fatto in diversi modi, se optate per l’auto fate attenzione alla velocità, perché in alcuni punti la strada è molto stretta, così come le gallerie. Anzi vi consiglio di perdere tempo e di fare la strada in modo lento, così da poter ammirare la bellezza delle rocce.

In moto, ovviamente, il percorso è molto più semplice. Se ne possedete una, fatelo senza alcun problema. Potete optare per la bici, anche se la pendenza rischia di “ammazzare” le vostre gambe, oppure potete percorrere i 6 chilometri che collegano Pieve a Tremosine a piedi, facendo comunque molta attenzione alle auto in transito lungo la strada.

Ma, una volta attraversata questa strada fate un salto a Pieve, una delle 18 frazioni di Tremosine sul Garda. Proprio qui si trova una terrazza panoramica a strapiombo, da cui osservare il lago di Garda. Non a caso nel piccolo borgo c’è una targa sulla quale è scritto:  “Pieve, chi dai tuoi balconi guarda apre il cuor al magico Garda”. Attraverso gli stretti vicoli stretti si possono infatti raggiungere diversi belvedere. Come quello nei pressi della Locanda Al Castelletto, il balcone al Ristorante Hotel Miralago, oppure la Terrazza del Brivido.

Su tutto svetta il campanile della chiesa di San Giovanni Battista, che con il suo stile romanico, è circondata da un giardino con vista panoramica. Se volete vedere il lago, fare un giro in una giornata di sole.

Se avete tempo raggiungete piazza Marconi, dove svetta la “scala tonda”. Qui sedeva “l’Arturo della scala tonda”, come amava farsi chiamare. Si tratta di Arturo Cozzaglio, personaggio noto del paese a cui si devono numerosi studi, articoli e ricerche, non ultimo il progetto dell’importante strada Porto-Pieve-Vesio.

 

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