Alla scoperta di Mazara de Vallo. Tour tra i vicoli della kasbah e la porta del Mediterraneo

Il canto del muezzin richiama la preghiera. E per qualche minuto, se si è fortunati, è possibile ascoltare la sovrapposizione con l’omelia cristiana. In un unico filo  conduttore sonoro che si forma e si irradia da un unico luogo: Mazara del Vallo. Qui, nel centro storico della cittadina siciliana, il suono, i sapori e gli odori finiscono per coinvolgere gli abitanti e passanti, li prendono per mano e li conducono in un’atmosfera spazio temporale in cui i pensieri, la storia e i ritmi della vita finiscono si fondono e si confondono per creare una dimensione astratta.

È tutto questo il centro del policromatico e polisonoro “mosaico mediterraneo”, nato nella terra di mezzo di quel “mare in mezzo alle terre” che è il Mediterraneo, un groviglio di voci e dissonanze, che si fonde con le acque del fiume Mazaro ed entra all’interno della città plasmando il naturale e suggestivo portocanale e la città in un rapporto di simbiosi. Il tutto per creare una struttura urbanistica fatta di stradine strette e tortuose per meglio difendersi dal sole, dal vento e dagli attacchi dei nemici, vicoli ciechi su cui si affacciano caratteristici cortili con pozzi per l’acqua e lavatoi.

Situata in provincia di Trapani alla foce del fiume Màzaro e bagnata dal Mar Mediterraneo, Mazara del Vallo dista meno di 200 chilometri da Tunisi e meno di 30 minuti da Marsala. Entrata in contatto con la cultura ellenica e romana, barbara , musulmana, la cittadina ha vissuto una  storia di scambi culturali che si respira ancora oggi e che regala alla città un fascino unico.

Conquistata dagli arabi nel 827, gli islamici hanno messo radici, anche dopo la conquista della città da parte dei normanni nel 1072. Solamente quando l’imperatore Federico II, nel 1216 ha deciso di trasferire tutti i maomettani della città in Puglia, la comunità si è quindi estinta. Anche se oggi il 15% dei suoi abitanti è di religione musulmana, la sua economia principale è la pesca ed è famosa per essere la città del Satiro Danzante.

Il centro storico di Mazara conserva ancora diversi elementi della cultura arabo-berbera. Il tratto distintivo è rappresentato dalla kasbah: un intreccio di vicoli che portano ai cortili di numerose abitazioni. Le stradine, organizzate come veri labirinti, hanno  avuto una funzione difensiva della città. Oggi, invece,  ci raccontano la storia passata anche attraverso le bellissime e coloratissime maioliche che le decorano.  Perdetevi nei vicoli, e osservate le pitture e i mosaici.

Cercate le scalinate ricche di maioliche, come quella che collega la piazza in cui sorge l’arco Normanno e il lungomare, e dirigetevi verso la piazza principale della città. Vi troverete a piazza della Repubblica, dove si affaccia la cattedrale del Santissimo Salvatore (consacrata nel 1093 e ricostruita nel 1694), il palazzo Vescovile del XVI secolo e il palazzo del Seminario Vescovile del 1710. Nel marzo del 1998 il peschereccio di Capitan Ciccio recuperò nelle acque del canale di Sicilia una scultura bronzea alta circa due metri dal peso di oltre 96 chili, meglio conosciuta come “Satiro Danzante“. É possibile vedere la scultura restaurata, nell’omonimo museo di Mazara del Vallo, all’interno della chiesa sconsacrata di Sant’Egidio e conoscerne meglio la storia, guardando i video del suo ritrovamento.

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