Cupole arabe, teatri neoclassici, chiese barocche e palazzine liberty. Sono questi gli elementi che fanno da sfondo a una città ricca di storia e di contraddizioni sociali, le stesse che rendono la perla della Sicilia. È Palermo, la capitale italiana della cultura 2018, il capoluogo siciliano in cui vivono e convivono diverse contraddizioni urbanistiche.
Palermo offre quindi un ampio ventaglio di tappe da segnalare, ciascuna inserita in specifici itinerari a tema (enogastronomia, street art, mercati, cultura), questo anche alla comoda divisione in quattro quartieri storici chiamati mandamenti: la Loggia, Kalsa, Albergheria e Monte di Pietà – o Seralcadio. Questo grazie all’intersezione delle due strade principali: Via Maqueda e il Cassaro oggi Via Vittorio Emanuele. Il punto di incontro è conosciuto come Quattro Canti di città (indicato con A), sebbene la piazza, di forma ottagonale, si chiami ufficialmente Villena (dal nome del vicerè spagnolo a cui è intitolata).
I Quattro Canti sono i quattro piani di facciata che caratterizzano gli edifici che si affacciano all’incrocio. Al piano inferiore, si trovano le fontane che raffigurano i fiumi antichi di Palermo, le quattro stagioni, quindi le statue dei quattro re e infine, nella parte superiore, seguendo un criterio ascensionale dalla terra al cielo, le quattro Sante patrone di Palermo.
Se proseguite lungo Via Vittorio Emanuele potrete ammirare la bellissima Cattedrale, inserita dall’Unesco nel patrimonio dell’Umanità nell’ambito dell’itinerario Arabo-Normanno. Alle spalle del complesso monumentale, in un vicolo che parte da Piazza Sett’Angeli, dove si trova un museo a cielo aperto dedicato ai carretti siciliani, e
Palazzo dei Normanni (noto anche come Palazzo Reale, oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana ma un tempo palazzo imperiale) con la Cappella Palatina.
Fate un salto e immergetevi nelle atmosfere normanne della chiesa di San Giovanni degli Eremiti che, fondata in epoca ruggeriana (1130-1154), sorge appena sotto le mura del Palazzo Reale. Presenta una pianta a croce commissa e una volumetria compatta e regolare, cui fanno da contrappunto, a diverse altezze, le cupole intonacate di rosso all’esterno.
Una volta arrivati nella zona dovreste fare un giro a Ballarò, uno dei mercati più belli dell’intera cittadina. Bisogna fare un salto alla Vucciria, terzo mercato cittadino. Si trova nel reticolo di vicoli che si apre oltre Via Vittorio Emanuele e qui, il chiasso e i colori vi rapiranno.
Imboccate via Roma sempre in direzione Via Cavour. E vi troverete davanti l’imponente Palazzo delle Poste, e proprio qui, a una manciata di metri, vi ritroverete in via Bara all’Olivella, dove si trova “vara”, la statua di San Francesco di Paola custodita nella vicina Chiesa dell’Olivella e portata a spalla in processione, questa via che collega Via Lampedusa a Via Maqueda, oltre a essere molto caratteristica, è puntellata di tesori.
In pieno quartiere Kalsa si trova una chiesa sconsacrata diventata famosa per la presenza di un albero al suo interno. Oggi la chiesa di Santa Maria dello Spasimo, o semplicemente chiesa dello Spasimo, è stata inglobata all’interno della Fondazione The bass group.
Si tratta di una delle strutture più belle di Palermo dedicato alla Santa Madre di Gesù che “spasima” per il dolore del figlio. Una storia complessa come il famoso quadro di Raffaello commissionato proprio per questa ancora bella chiesa che è stata adibita agli usi più differenti.
Dopo la visita, sempre lungo la medesima viuzza, raggiungerete il Teatro Massimo, nelle cui vicinanze si trova il Teatro dei Pupi e la bottega della famiglia Cuticchio, i pupari più famosi della città. A due passi dal Teatro si trova il Capo, il quarto mercato palermitano. Fate un salto al Politeama e una passeggiata sul lungomare, fino alla fortezza di Castellammare.