Alla scoperta di Erice, il borgo medievale in provincia di Trapani

Solare e luminosa, ma anche nuvolosa e misteriosa. Sono i due volti di Erice che se in estate si tinge dei colori del sole, quando la luce filtra tra le strade del borgo e inonda ogni angolo della cittadina, in inverno si copre di un manto di nebbia creando uno scenario unico e fuori dal tempo.

L’antica città fenicia e greca si erge sul monte che porta il suo nome,  a 751 metri di altezza, da dove si un altopiano di forma triangolare a terrazza sul mare.

La cittadina, che è difesa da bastioni e mura, è un vero e proprio labirinto, fatto di stradine con i ciottoli e varchi così stretti da permettere il passaggio di un solo uomo. Le case, serrate le une alle altre, hanno cortili interni che sono protetti dalla vista dei passanti. Il tutto mentre il castello “difende” l’intero borgo.

Fate un salto al castello che, costruito dai normanni come fortezza, è stato costruito sulle rovine di un santuario. Qui i sicani hanno avviato il culto della divinità e per questo hanno realizzato  una piccola ara all’aperto nel centro del recinto sacro. In un secondo tempo gli elimi e i fenicio-cartaginesi hanno mantenuto il culto della dea e hanno fatto accrescere  la fama del santuario. Per i punici la dea era laloro Astarte; per i romani si trattava di Venere Erycina, tanto da sovrapporre al themenos esistente un tempietto.

Con l’edificazione del Castello sono state poi edificate le mura e le Torri del Balio, un tempo collegate al castello tramite un ponte levatoio, oggi sostituito da una scalinata, ed edificato come difesa avanzata.Con il passare del tempo la proprietà è passata al Conte Agostino Pepoli. Sono suoi i giardini pubblici in stile inglese chiamati “del balio”, a memoria del Bajuolo, magistrato normanno.

E non solo. Perché il Conte ha realizzato una piccola costruzione in cui ritirarsi per portare avanti i propri studi.  Ha infatti ideato e costruito  su un picco roccioso sotto il castello, una casina in stile moresco.

Tutto il borgo è contornato di storia, quella che emerge dalle mura puniche, e quella del quartiere “colonizzato” dagli spagnoli. Proprio qui sorge una costruzione di carattere militare che, nata dalla necessità di ospitare i soldati spagnoli di presidio ad Erice, non è stata mai terminata.

Nel corso della visita ad Erice potrete poi scegliere gli itinerari da percorrere. Ma un consiglio su tutto: perdetevi tra le vie del borgo.

 

 

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