Risale al IV secolo dopo Cristo e grazie alla bellezza dei suoi mosaici richiama centinaia di turisti. È la Villa romana del Casale, un bene dell’Unesco appartenuta a una potente famiglia romana. Così a due passi dalla città più interna della Sicilia, Piazza Armerina, si trova uno degli esempi più significativi di dimora di rappresentanza.
Costruita tra il 320-350 dopo Cristo, la villa era di proprietà di un esponente dell’aristocrazia senatoria romana, probabilmente un governatore di Roma (Praefectus Urbi); ma secondo alcuni studiosi è stata, invece, costruita e ampliata su diretta committenza di un altissimo funzionario imperiale, identificato in Massimo Erculeo, un teatrarca di Diocleziano.
Grazie alla campagna di scavi iniziata a metà del Novecento, gli archeologi sono riusciti a riportare alla luce più di 3500 mosaici figurativi e in stile geometrico, colonne, statue, capitelli e monete. Tanto che nel 1997 è stata inserita nella World Heritage List dell’Unesco.
I mosaici, trai meglio conservati, non raccontano solo la bellezza degli ambienti spesso caratterizzati dalla presenza di influenze stilistiche ben diverse tra loro, ma raccontano lo stile di vita condotto dagli abitnati della casa e la presenza di maestranze africane tra i lavoratori. Tutti i mosaici, inoltre, sono differenziati da diversi stili e cicli narrativi: uno dedicato alla mitologia e ai poemi omerici, l’altro con riferimenti alla natura e a scene di vita quotidiana dell’aristocrazia romana.
Nella villa si possono dunque distinguere quattro zone: l’ingresso monumentale con cortile a ferro di cavallo; il corpo centrale della villa, costruito intorno ad una corte con giardino; una grande sala con tre absidi (trichora), preceduta da un colonnato ovoidale, intorno a cui sorgono diversi vani; il complesso termale. A dicembre 2012 si sono conclusi i lavori di restauro che per diversi anni hanno interessato i mosaici e le pitture parietali.
Oggi potete visitare: la zona delle terme; la corte porticata d’ingresso e l’arco onorario; il Vestibolo e il porticato del peristilio; gli ambienti di servizio, tra cui la stanza della “Piccola Caccia”, il corridoio della “Grande Caccia” e la stanza delle “Palestrite”; gli appartamenti padronali settentrionali con il mosaico di Ulisse e Polifemo e la stanza con Amore e Psiche e gli appartamenti padronali meridionali con il mosaico che raffigura il Mito di Arione e la stanza di Eros e Pan; il Triclinio e il portico; la Basilica.
Si trova invece nell’entroterra del golfo di Gaeta, la cittadina di Piazza Armerina. Incastonata tra Enna e i monti Erei, la città è circondata dagli alberi del parco della Ronza e da numerose zone d’interesse paesaggistico come la diga Olivo e il sito archeologico di Montagna di Marzo.
Nelle vicinanze, inoltre, si trova il lago di Pergusa, situato all’interno dall’incantevole riserva omonima. Sempre nella zona circostante sorge anche la Riserva naturale orientata Rossomanno Grottascura Bellia.