
Arte e natura dialogano dolcemente a Villa Borghese dove, fino al 13 dicembre sarà possibile visitare Back to Nature. Arte Contemporanea a Villa Borghese, a cura di Costantino D’Orazio. Si tratta di un progetto espositivo in cui arte e natura, installazioni, alberi e architettura si fondono e si confondono tra i sentieri del parco per regalare ai visitatori un viaggio all’insegna della trasparenza e della contemporaneità. Gli artisti e le loro opere sono entrati in sinergia con gli spazi del parco, e danno la possibilità ai visitatori di passeggiare per il parco e viverlo riflettendo sul futuro e sulla necessità di riconsiderare e (ri)costruire il rapporto tra esseri umani e natura. Il tutto alla luce dei cambiamenti climatici e dell’attuale emergenza sanitaria globale.

In mostra, ci sono installazioni pensate per essere esposte all’aperto e progettate o reinventate per l’occasione. Così tra un passo e l’altro il visitatori potrà entrare nel “mondo” di Andreco, Mario Merz, Mimmo Paladino, Benedetto Pietromarchi, Davide Rivalta, Grazia Toderi, Edoardo Tresoldi, Nico Vascellari.
Programmato per il 22 aprile 2020, ma sospeso per le misure di contenimento del Covid-19, il progetto e è stato promosso e prodotto da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzato da Zètema Progetto Cultura. L’iniziativa, che rientra nel programma di eventi Romarama, come partner Acea, Sport e Salute con FISE e Inbetweenartfilm, e si avvale della collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, che ha partecipato all’elaborazione dei contenuti dell’iniziativa e alla scelta degli artisti, dell’Azienda Speciale Palaexpo e del Conservatorio di Musica Santa Cecilia.

Le opere sono state posizionate prevalentemente nell’area del Parco dei Daini e Piazza di Siena, ma si trovano anche al Museo Carlo Bilotti e al Museo Pietro Canonica, dove gli amanti dell’arte potranno seguire un percorso nato per far riscoprire gli spazi del giardino in chiave contemporanea.
Si parte dalla grande scultura trasparente e abitabile di Edoardo Tresoldi, capace di dialogare con gli alberi del Parco dei Daini, per poi passare al doppio Igloo di Mario Merz e alla nuova opera di Mimmo Paladino, fatta di dieci grandi bandiere ispirate dai dettagli delle sculture e della natura del parco e posizionate sul tetto del Museo Pietro Canonica.

Il Teatro nel parco dei Daini ospita invece le gocce metalliche di Andreco, mentre una bufala in bronzo fusa con il metodo della cera persa “parla” con i leoni esposti sulla scalinata della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea grazie all’opera di Davide Rivalta. Quattro alberi monumentali si sono vestiti di colore grazie agli interventi delle artiste dell’Accademia Aracne che da anni conduce una ricerca legata alla natura. Le artiste hanno infatti sviluppato un linguaggio che fonde l’arte di strada con i tessuti lavorati a maglia, così che gli alberi diventano sculture variopinte di grande impatto. Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, coordinati da Andrea Mauti, hanno invece realizzato una versione del celebre “wing project” nei pressi dell’Ex Stabilimento dell’Acqua nel Parco dei Daini. Qui i curiosi possono scattare decine di selfie sullo sfondo di grandi ali dipinte a colori sgargianti.

Installazioni, ma anche video art, con Grazia Toderi e il suo Red Map nella cosiddetta Loggia dei Vini; e Nico Vascellari accompagna gli spettatori in un viaggio nel tempo su pellicola nella Casa del Cinema. Il Museo Carlo Bilotti ospita invece la mostra di Benedetto Pietromarchi.


















