
Mito e bellezza si fondono e si confondono a Scilla dove lo sguardo, che si perde nell’orizzonte, sembra richiamare le gesta di Ulisse. Qui, con i piedi immersi nell’acqua cristallina, sembra di rivivere le narrazioni dell’Odissea, e il racconto del viaggio verso Itaca, della furia del mostro marino Scilla, e della forza dirompente del gorgo Cariddi.

Ma a Scilla volgendo lo sguardo verso la Sicilia e le isole Eolie è possibile intravedere le rotte commerciali, le scorrerie dei pirati e la pesca a bordo delle “spadare”. Perché la perla della Costa Viola racconta e si racconta, ai cittadini della provincia e ai turisti che qui possono scoprire la bellezza del mare e della rocca, e la bontà del cibo. Il merito è anche del borgo di Chianalea dove l’odore del pesce spada si diffonde per le strette vie costellate di ciottoli, mentre il rumore delle onde si infrange contro le mura in pietra.
Dal canto suo, il quartiere San Giorgio custodisce il centro storico, la piazza San Rocco che si adagia sul costone di roccia, mentre la vista sullo Stretto di Messina si dischiude davanti agli occhi. A Bastìa le case basse si “gettano” sulle strade, mentre Jeracari si erge nella parte alta del borgo.

Gli amanti del mare possono fermarsi in questo borgo per godere del sole e del mare sui ciottoli della spiaggia della Marina grande, mentre il castello Ruffo di Calabria fa da sfondo. E anche qui la leggenda si confonde con la bellezza. Perché secondo Omero tra gli scogli del borgo vivevano le sirene che, con la loro voce melodiosa, erano capaci di circuire gli uomini. L’unico a opporre resistenza è stato Ulisse che si è fatto legare all’albero maestro della nave. Per questo motivo la spiaggia è anche chiamata Spiaggia delle sirene.















Bellissime foto, complimenti!! Non sono mai stata in queste zone e non mi dispiacerebbe visitarle e magari scriverne anch’io nel mio blog! 🙂
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Grazie mille. Scilla è meravigliosa…
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