
Famosa per la bellezza e l’acqua cristallina, la spiaggia dell’Arcomagno è una piccola laguna di circa 25 metri plasmata dall’attività erosiva del mare sulla roccia a San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza. In piena Riviera dei Cedri la spiaggia deve il suo nome all’arco in pietra alto 20 metri che delimita l’accesso al mare. In passato è stata punto di attracco dei Saraceni diretti in Italia, per questo prende anche il nome di Grotta del Saraceno. La grotta, che si trova proprio di fianco all’insenatura, è inoltre caratterizzata da una sorgente di acqua dolce al suo interno. Si narra che la cavità fosse un rifugio per i Saraceni che arrivavano dal mare per attaccare le coste calabresi.


Ma un’altra leggenda avvolge questo luogo magico, perché una volta superati scogli e rocce si nasconde un’altra piccola baia con l’Arco di Enea. La spiaggia deve il suo nome all’eroe che, dopo la caduta di Troia, sarebbe passato proprio in questo posto. Tuttavia i cittadini di San Nicola af
La spiaggia, diventata bandiera blu, è formata da un’apertura nella roccia che ha portato alla creazione di una piccola baia sabbiosa, circondata dalla vegetazione. E si trova tra due destinazioni molto più famose: Scalea e Praia a Mare.
Per arrivare in spiaggia tra la ghiaia e l’acqua cristallina si può noleggiare una barca e andare a nuoto, un pedalò oppure si può seguire il sentiero che dalla parte sud porta fino all’Arcomagno. Questo attraversa un paesaggio selvaggio, di rocce scoscese. Il sentiero, scavato nella roccia, è corto ma un po’ ripido. Dall’alto si si gode di un panorama stupendo, la vista si perde infatti tra la costa e l’isola di Dino.

Il luogo è “protetto” dai volontari del Fai e di Italia nostra che ogni anno invocano regole ferree per garantire la sopravvivenza di questo delicato luogo e del suo ecosistema.
Sì alle visite, ma arriva il ticket
Regole che sono arrivate il 18 luglio 2022. Il sindaco di San Nicola Arcella, Eugenio Madeo, ha infatti emesso un’ordinanza che tenta di regolamentare l’accesso alla spiaggia. Il 21 luglio l’area sarà accessibile dalle 9 alle 19 e solo ed esclusivamente “in presenza del personale addetto al controllo e alla vigilanza dei percorsi che consentono il raggiungimento del sito”.
Restano tuttavia le restrizioni, quelle cioè relative al “passaggio in mare sotto l’arco per ragioni di sicurezza”, divieto che riguarda imbarcazioni, pattini e bagnanti. Sulla spiaggia, sulla quale si potrà sostare esclusivamente 20 minuti, non si potranno portare sdraio, ombrelloni, asciugamani ed altri oggetti ingombranti, alimenti di qualsiasi genere. È inutile vietato spingersi fino alla grotta per pericolo caduta massi.
Giro di boa per la spiaggia più conosciuta della Calabria. Inoltre l’accesso sarà a pagamento. Sì, perché l’amministrazione comunale che qui ha investito 374mila euro per recuperare le aree dismesse e per riqualificare e fare la manutenzione del sentiero naturalistico, ha deciso di far pagare un ticket di tre euro per gli adulti, 1.50 per i minori fino a 12 anni. I due punti vendita devono essere posti sul lato Sud, in prossimità dell’accesso alla scalinata della Marinella e sul lato Nord in prossimità dell’ingresso pedonale sotto l’arco di Enea.
Gli introiti serviranno per coprire le spese dei servizi di vigilanza, biglietteria e pulizia.









