Il Parco del Delta del Po: oasi naturale tra terra e mare

Boschi, lagune, saline e pinete. Ma anche zone umide bagnate da acque salmastre o dolci. È il Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, una zona unica che si estende per 54.000 ettari e che al suo interno custodisce dieci zone umide Ramsar, 22 ZSC (Zone Speciali di Conservazione), 20 ZPS (Zone di Protezione Speciale) e 18 SIC (Siti di Interesse Comunitario).

parco del delta del po

Qui, dove i 40 chilometri di costa uniscono le province di Ferrara e Ravenna, si trova una delle piste ciclopedonali più belle d’Italia. Il percorso, inaugurato nell’estate del 2022 e lungo 5,4 chilometri, è anche chiamato Argine degli Angeli, poiché si sviluppa lungo l’argine che separa la Valle Furlana dal Lido di Magnavacca.

Il sentiero deve il suo nome al dosso degli Angeli, un avvallamento diventato famoso nei secoli per le grandi colonie di gabbiani e sterne (rondini di mare) che nidificano sulle isolette emerse nella Valle di Comacchio.

Così, su due ruote o a piedi, è possibile percorrere la lingua di terra che separa le acque della Stazione di Pesca Bellocchio con quelle di Volta Scirocco.

E in quest’area vivono diverse specie animali, tra uccelli, anfibi, pesci e mammiferi, insieme a una grande varietà di specie vegetali che si trovano all’interno di ambienti ricchi di biodiversità.

Tanto che l’area è diventata Riserva della Biosfera MAB UNESCO – Delta del Po. Un riconoscimento che, ottenuto grazie alla presenza di tre ecosistemi diversi: marino, terrestre e costiero, mira a promuovere l’interazione tra l’uomo e l’ambiente che abita.

Il parco è dotato di diversi centri visita e musei. I centri, vero fulcro dell’area, organizzano visite guidate e iniziative ricreative, mentre i musei permettono di far conoscere la storia del parco e delle popolazioni che qui hanno vissuto e continuano a vivere.

Non solo storia, ma anche birdwatching e numerose attività all’aperto, come passeggiate, gite in battello ed escursioni tra i diversi habitat del parco.”

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