La Calabria è costellata da grotte utilizzate come grange, romitori e cenobi che testimoniano un particolare modello di vita sociale che ha avuto come protagonisti i monaci “Basiliani“. (Credits testo: Comune Zungri).
Queste testimonianze trovano la più alta espressione a Zungri nel cosiddetto Insediamento Rupestre degli Sbariati, sia per la vasta area d’interesse che costituisce la testimonianza più rilevante della regione, sia perché risulta documentata una frequentazione del sito fino al XIV secolo, avendo integrato in molti casi le strutture di case scavate nella roccia con manufatti fuori terra che contribuiscono ad arricchire, sul piano storiografico e urbanistico architettonico, l’insediamento rupestre del comune di Zungri. Il villaggio rupestre datato dagli studiosi fra il XII – XIV secolo è costituito da circa 100 case-grotta scavate nella roccia con ambienti monocellulari e bicellulari, alcuni anche a più piani. Il villaggio si articola su un costone lungo uno dei versanti del fosso Malopera ed occupa una superficie di circa 2900 mq.
Chiaramente visibile è l’impianto urbano dell’insediamento con la rete viaria che si articola con percorsi e scalinate che da monte a valle conducono alle varie cellule abitative. La forma delle cellule abitative è circolare o quadrata o rettangolare, alcune hanno una copertura con volta a cupola con un foro centrale per l’aerazione, altri hanno finestre di forma circolare o rettangolare. L’interno delle grotte è caratterizzato dalla presenza di nicchie alle pareti e dalla presenza degli incassi per la sistemazione di letti o mensole. L’insediamento è situato nell’immediata periferia del centro storico di Zungri, in località Fossi, sul costone esposto a sud-est della valle della Fiumara Malopera, sui 490 metri sopra il livello del mare.
L’insediamento delle case-grotte sembra risalire al X-XII secolo. Costituito da un centinaio di grotte, di varie dimensioni e forme, l’insediamento occupa una superficie di circa 3000 mq. ed è considerato un caso unico, nel suo genere in Calabria. La vista di queste singolari forme lascia immaginare i modi di vita e l’organizzazione socio-economica di un agglomerato umano, tanto lontano nel tempo, al di là dei pochi dati che si conoscono. Relativamente alla struttura, se la gran parte delle grotte è costituita da un solo ambiente (monocellulare) al piano terreno, ce ne sono alcune composte da più ambienti (bicellulare), ed altre dotate anche del piano superiore; un solaio a cui si accede tramite scale interne in legno, oppure scavate nell’arenaria.
Varia è la forma interna delle grotte, ve ne sono circolari, rettangolari con volta a cupola, con foro presa d’aria, e altre hanno regolari finestre. Chiare sono, inoltre, le tracce della rete viaria dell’insediamento, compresi gli scalini scavati nell’arenaria. Visibili sono le tracce della rete idrica, varie sono le sorgenti e le vasche tuttora presenti.

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