Viaggio al centro della terra, in giro per gli Orridi di Uriezzo

Strette vallate, cunicoli tortuosi e gole scavate nel granito da torrenti che scorrevano a valle del Ghiacciaio del Toce. Sono gli Orridi di Uriezzo i canyon piemontesi in Valle Antigorio, in provincia di VerbanoCusio-Ossola.

Qui emergono le tracce lasciate dall’ultima glaciazione che ha creato una lingua di circa 6 chilometri e spessa 1,3 km. Poi con il riscaldamento e la fine della glaciazione il ghiacciaio del Toce ha iniziato a sciogliersi e ritirarsi, così come i torrenti e le cascate che hanno scavato la roccia dando vita a una sorta di labirinto di cunicoli in cui passeggiare nella storia.

Una volta che i ghiacci sono spariti, il canyon ha cominciato a emergere e con lui i paesaggi e il complesso ecosistema ospitato tra le sue gole. La scarsa luminosità, l’umidità e le pareti lisce e levigate hanno permesso a diverse specie vegetali, come muschi e felci, di potersi adattare e sviluppare.

Sebbene la parola “orrido” faccia pensare al senso di orrore o repulsione provocato da un luogo, in questo caso tenta di descrivere un posto incastonato tra le rocce, di cui non si vede il fondo.  Nel corso della camminata tra le alte gole sembra di scendere nel cuore della terra.  

Gli orridi da visitare sono tre: Sud, lungo circa 200 metri e profondo da 20 a 30; il Nord-Est, stretto in alcuni punti è lungo la metà del primo e profondo 10 metri. E infine l’orrido Ovest che, indicato per trekker esperti, si trova a lato della mulattiera che da Uriezzo sale verso la strada statale tra Baceno e Premia.

Per arrivare esistono tre punti di accesso: Premia, Baceno e Verampio. Premia presenta l’accesso più consigliato, perché dall’oratorio di Santa Lucia (sito in cui c’è un piccolo parcheggio dove poter l’asciare l’auto) partono i sentieri per i tre orridi. A pochi passi dal parcheggio si trova l’accesso per l’Orrido Nord-Est, mentre l’Orrido Sud si trova lungo il sentiero sterrato che porta al cartello con tutte le indicazioni. Qui si apre un canyon di rara bellezza, al cui termine si trova un altro sentiero che scende fino a Maiesso, dove è possibile ammirare le marmitte dei giganti lungo il fiume Toce.

Proseguendo in salita lungo il sentiero è possibile inoltre raggiungere un ponte dal quale ammirare l’orrido di Balmasurda.

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