
C’è un luogo magico avvolto nel tempo nel parco del monte Barro. Perché qui, a pochi passi da Lecco, si trova un santuario incompiuto: San Michele. L’area dove sorge la struttura, che si staglia imponente davanti al Resegone, ospita concerti e una sagra, quella di San Michele, durante la quale vengono organizzati laboratori e visite guidate alla scoperta dei sentieri del parco.

Il santuario dedicato all’Arcangelo ha origini molto antiche, per gli studiosi risalirebbe al periodo longobardo. Le prime notizie della struttura risalgono al 1.146, quando la chiesa di San Michele è stata venduta dall’Arcivescovo Uberto al monastero milanese di San Dionigi. Poi nel 1600 il santuario è stato oggetto di operazioni di restauro e ampliamento, grazie alle quali sono stati edificati l’antico oratorio e la cappella di Sant’Anna, che aveva la funzione di ossario.
L’attuale chiesa si deve al notaio galbiatese Francesco Spreafico che, nel testamento aveva disposto l’avvio dei lavori secondo il progetto dell’architetto milanese Attilio Arrigoni (1640-1709). I lavori, partiti nel 1718, si sono poi conclusi con la copertura provvisoria della chiesa nel 1752. Tuttavia questa è crollata nel 1939.

La chiesa, con la sua forma ottagonale e a croce greca, non è mai stata completata, come dimostrato le finiture, gli arredi, i pavimenti e i serramenti. Per questo motivo non è mai stata adibita alle funzioni di culto. Tanto che nel 1885 Antonio Stoppani ha scritto che il santuario è rimasto “allo stato di scheletro spolpato, nido di pipistrelli, di falchi e di barbagianni, e stazione estiva di rondini”.
Il Parco Monte Barro nel 2008 ha promosso e approvato un progetto di restauro, grazie al quale l’edificio è stato riqualificato e restituito alla comunità. E oggi richiama decine di amanti della natura che qui passano per conoscere la storia del luogo e per seguire i numerosi sentieri all’interno del parco.

Il parco regionale del monte Barro si estende su tutta l’altura che giace incastonata tra il lago di Como, il lago di Garlate e il lago di Annone. Con i suoi 922 metri di altitudine, il parco riesce a regalare panorami mozzafiato sull’alta Brianza da un lato e sui laghi dall’altra.
Al suo interno si snodano diversi sentieri che portano alla scoperta di ambienti diversi tra loro, come sorgenti, aree archeologiche, cascine, il santuario e l’eremo.

Per raggiungere San Michele esistono diversi percorsi. Il punto di partenza ideale per chi arriva in treno è il ponte Azzoni Visconti, superato il quale si trova il sentiero 304. Dopo aver percorso la scalinata e una ripida salita si segue il sentiero di collegamento con il percorso 312 che in pochi minuti conduce al santuario. Qui si può decidere di proseguire verso la Baita Pescate, oppure ritornare indietro e prendere il sentiero per Pian Sciresa (304).














