Un angolo di Louisiana a Brebbia, alla scoperta del Laghetasc

C’era un angolo di Louisiana in Lombardia. Sì, perché il Laghetash o Laghetasc ha perso (forse momentaneamente) la sua palude. Qui, dove fino allo scorso anno, i cipressi calvi si innalzavano leggiadri sul cielo sopra Brebbia, tra il gracidare delle rane e l’odore del muschio e in piena torbiera,  c’era una piccola palude che portava alla mente il “Bayou” della Louisiana. Si tratta di un ecosistema tipico del delta del Missisipi che sembrava essersi magicamente replicato  anche nei pressi di Ispra (alligatori e riti voodoo a parte).

Tuttavia a causa del cambiamento climatico, che ha provocato l’estate più torrida dell’ultimo secolo che ha prosciugato e reso arida la terra, la mancanza di pioggia ha fatto il resto. E l’area è rimasta a secco, anche se  gli abitanti del luogo dicono che all’arrivo delle prime piogge la palude ritorna e con lei la magia del luogo che incanta in ogni stagione.

Il periodo migliore per fare l’escursione che dall’agriturismo in via Monte Pivione porta al Laghetasc (pozza o laghetto in dialetto locale) è sicuramente l’autunno, quando le foglie degli alberi si colorano di giallo, rosso e arancione. È proprio in questo momento dell’anno che i Taxodium distichum, i cipressi calvi delle paludi, regalano atmosfere da film.  

Questi alberi, nativi degli Stati Uniti d’Ameria nelle paludi del Mississipi e Missouri, sono arrivati in Europa nella seconda metà dell’Ottocento, mentre nel Novecento a Brebbia, quando il proprietario dell’area boschiva ha deciso di introdurre nell’ambiente della torbiera una specie non autoctona che con il passare del tempo si è sviluppata.

I cipressi, che in inverno perdono le foglie, hanno un tronco massiccio e radici che sembrano “respirare” con la loro forma da zampa di elefante, così da regalare un paesaggio particolare. L’area è inoltre la location delle decorazioni a tema realizzate dalla famiglia Franzetti. Sotto le feste il bosco si anima di personaggi curiosi, come i fantasmi di Halloween, il presepe di Natale, i cuori di San Valentino e i conigli di Pasqua.

Per raggiungere il Laghetasc si può parcheggiare l’auto nei pressi dei pochi parcheggi che si trovano lungo la strada che porta all’agriturismo. Una volta arrivati all’azienda agricola ci sono due strade: la carrareccia lungo la quale si incrociano diverse cascine e il sentiero che si inerpica nel bosco.

Parco del golfo della Quassa

La zona regala inoltre altri angoli da visitare, come il Parco del Golfo della Quassa di Ispra dove si trova uno dei viali alberati più belli della zona. Il luogo è inoltre famoso perché qui ha vissuto Luigi Cadorna, Generale e Maresciallo d’Italia. Una volta lasciata l’auto nel parcheggio di via Cadorna, si prende il sentiero che conduce a Ranco Ostrine, dopo appena un chilometro il viale si mostra in tutta la sua bellezza. Qui sono messi a dimora alberi di tiglio che in autunno si colorano di giallo.

Sasso Cavallazzo

Ranco custodisce invece il monumento naturale regionale del Sasso Cavallaccio. Si tratta di un’area protetta che intende preservare il masso erratico che si erge a pochi metri dalla riva del lago Maggiore, sulle acque del golfo della Quassa. Il Sasso Cavallaccio è stato descritto per la prima volta dal geologo Antonio Stoppani.

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