Scozia on the road: da Edimburgo a Thurso, passando per Skye

Paesaggi mozzafiato, buon whisky e natura incontaminata. Sono questi gli elementi di un viaggio on the road in Scozia. Un percorso che, della durata di dieci giorni, permette di scoprire le bellezze di questa terra fatta di natura selvaggia,  misteri e modernità, come quella assaporata nelle città di Glasgow ed Edimburgo.

Un on the road tra storia e contemporaneità, perché caratterizzato dalla visita di luoghi simbolo della Scozia come il lago di Loch Ness e l’isola di Skye, da degustazioni di Whisky scozzese e passeggiate tra i vicoli dei centri storici medievali di diverse cittadine.

Il viaggio che abbiamo fatto in tre a metà gennaio è partito da Edimburgo, dove abbiamo noleggiato un’auto per poter girare in lungo e in largo questo piccolo gioiello del Regno Unito.

  1. Da Stirling a Dundee
  2. Da Dundee ad Aberdeen
  3. Da Aberdeen a Inverness
  4. Da Inverness a Wick
  5. Da Wick a Inverness, passando per Thurso
  6. Da Inverness a Portree
  7. Da Portree a Fort William
  8. Da Fort William a Glasgow
  9. Glasgow
  10. Edimburgo

Da Stirling a Dundee

La prima tappa è Stirling, la “porta delle Highlands”. La cittadina, che si trova nord-est di Edimburgo, conserva un patrimonio storico di grande valore. Tra una passeggiata tra le vie e gli edifici di pietra si può salire fino al castello da dove si può godere di un panorama mozzafiato, mentre il monumento dedicato a sir William Wallace si erge placido sulla collina poco fuori dal centro storico.

Dove mangiare: The Golden Lion; ottimo fish and chips senza glutine; Wetherspoon, dove si trovano birre senza glutine e spuntini veloci e spesso anche ipo calorici. Per una pausa fate un salto da Mint Coffee, qui in un adorabile caffè potrete prendere un thè caldo.  

Una volta terminata la visita della cittadina si può proseguire lungo la costa fino alla cittadina di Saint Andrews dove si trova un’antica abbazia ormai in rovina.  Qui, a due passi dal mare, si possono visitare i resti della cattedrale che risale ai tempi di Robert Bruce. Nel corso della visita, oltre a visitare il museo,  è possibile salire sulla torre dalla quale si può godere di una bellissima vista sul piccolo golfo della cittadina. Qui si trova inoltre un castello ormai diroccato.

Il primo giorno di viaggio si conclude a Dundee, la quarta città più popolosa della Scozia.

Dove mangiare a Dundee: The Royal Arch, in cui poter degustare un ottimo chili locale e un bicchiere di vino rosso (qui si trovano diverse pietanze gluten free). Per chiudere la serata in bellezza fate un salto all’Anchor bar, qui nel fine settimana potrete inoltre ascoltare musica dal vivo. E se avete voglia di sperimentare una colazione tipica andate da Mitchell, qui ci sono alternative vegetariane, vegane e senza glutine.

Da Dundee ad Aberdeen

Se amate le rovine di edifici e palazzi non dovete perdere il Dunnottar Castle. La seconda giornata da viaggio si apre infatti con il viaggio on the road verso questa fortezza che, sorgendo su un promontorio, regala panorami indimenticabili. Le sue rovine, che si ergono imponenti su un promontorio roccioso a strapiombo sul mare del Nord, ogni anno richiamano più di 50mila di visitatori all’anno. Perché qui, dove per 400 anni si sono susseguiti cambi di proprietà e battaglie, le rovine raccontano la storia del paese fatta di lotte per l’indipendenza, leggende ed episodi della famiglia reale.  Leggenda vuole che il castello sia infestato da un numero imprecisato di fantasmi, addirittura si vocifera che gli esperti del “settore” abbiano difficoltà a concentrarsi. Dopo la visita al castello fate quattro passi verso la spiaggia.

Il castello si trova nel territorio di Stonehaven, un centro che in origine era  un piccolo villaggio di pescatori. La cittadina, nascosta dietro una baia e circondata da colline su entrambi i lati, ha un grazioso lungomare dove potrete passeggiare.

La giornata si chiude ad Aberdeen, dove si può bere una birra al Brew dog, birreria locale che offre decine di gradazioni, anche senza glutine. Per la cena si può fare un salto al The Prince of Wales, il cui menu offre diverse pietanze, anche senza glutine e vegane.  

Da Aberdeen a Inverness

Un altro castello in rovina da visitare è quello di Huntly. La cittadina, un  tempo conosciuta come Milton of Strahbogie o semplicemente Strahbogie, ospita infatti un antico maniero che sorge tra due fiumi: il Deverone il Bogie. Dopo la visita, possibilmente in una giornata calda e senza neve o ghiaccio, potrete sorseggiare un buon caffè americano al Cheers bar.

Il viaggio on the road in Scozia prosegue verso Elgin, piccola cittadina medievale famosa per la sua cattedrale. Anzia per i suoi resti. A pochi passi dal centro si trova infatti quella che un tempo era il centro religioso di Moray. Soprannominata Lanterna del Nord, perché poteva essere avvistata da lontano, la cattedrale dal 1224 fino al 1560 è stata  sede vescovile. Oggi rimangono i resti di un’antica abbazia che nei giorni di nebbia conferiscono mistero.

Dove bere: The Droughty Cobbler, qui si può passare del tempo in un pub dal sapore di ristorante italiano.

L’ultima  tappa della giornata porta a Inverness, capitale delle Highlands.

Dove mangiare: Lale restaurant, ottimo ristorante turco in cui poter mangiare vegetariano, vegano e senza glutine; Platform 8; Highlander pub.

Da Inverness a Wick

Nella prima parte della giornata si può decidere di visitare Inverness , ma non il castello che nel mese di gennaio è chiuso. La fortezza, realizzata su un promontorio quasi a ridosso del fiume Ness, riesce a conferire all’intera area un’atmosfera tanto nostalgica, quanto misteriosa. Lungo il fiume si incontrato diverse chiese, come la Old High Church, la  Junction Church Inverness, la chiesa cattolica romanica di Santa Maria, la Inverness Baptist Church, la St Andrew cathedral. Dopo la rilassante passeggiata ci si può dirigere verso la strada principale: Church street che dopo pochi isolati termina in Union street.

La giornata prosegue fino alla frontiera settentrionale della Scozia. Qui il suo paesaggio remoto e incontaminato tiene il passo con la bellezza della natura che regala insenature e campi da golf, mentre le distillerie e i villaggi sembrano voler attendere il passaggio dei visitatori della zona. Fino a Wick, piccola cittadina famosa per la costa di Caithness. A Wick, dove le pale eoliche si ergono dal mare, è possibile fare una passeggiata fino al porto dove poter ammirare il piccolo faro che indica la strada ai pescherecci della zona. Situata alla foce del fiume Wick, il nome trae origine dal norreno vik, che significa baia.

Dove mangiare: River House, ex pub affiliato alla catena Wetherspoon. Regala tuttavia un menu diverso e ricco di portate.

Da Wick a Inverness, passando per Thurso

Thurso, la città più settentrionale della Scozia, si trova alla stessa latitudine di Juneau, capoluogo dell’Alaska, e di Stavanger in Norvegia. La cittadina di pescatori, che regala un centro storico molto carino, deve il suo nome al norreno Thjorsá o Thorsá, che significa Thor’s River, il fiume di Thor. La costa della cittadina, e in particolare Pentlans Firth,  richiama ogni anno decine di surfisti che qui si cimentano con le onde della costa.  Thurso è infatti una delle tappe del campionato nazionale di questo sport e ha ospitato diverse edizioni del campionato europeo e delle qualifiche del campionato mondiale.

Per una breve colazione fate un salto al Caffè Cardossi, oppure all’Olive.

Da Inverness a Portree

Da Inverness parte la strada che conduce in un luogo simbolo della Scozia: Loch Ness. Tra storia e leggende qui non si parla d’altro che di Nessie, il fantomatico mostro che vivrebbe da anni nelle acque del lago.  Sullo specchio d’acqua si affaccia inoltre uno dei castelli più belli della Scozia: Urquhart. Le rovine risalgono a un periodo che va dal XIII al XVI secolo, anche se per gli studiosi il nucleo originario sarebbe più antico.

Sulla strada per Skye si trova inoltre l’Eilean Donan castle, un’altra fortezza che sorge sulle sponde del mare. Vi si accede da un ponte che collega la struttura alla terra ferma.

Dopo un breve passaggio,  il viaggio prosegue verso l’isola di Skye e la sua cittadina più grande: Portree. Tra ponti sospesi, strade da cui ammirare la bellezza dell’isola, si arriva all’estremità sud della penisola di Trotternish. In lingua gaelica, Portree significa porto del re (Port Righ), visto che Giacomo V di Scozia ha visitato questa area nel  XVI secolo. Famosa meta turistica in particolare nella stagione stiva, Portree è diventata famosa per il porto e le case colorate che qui si affacciano, ma anche per essere la tappa per il trekking all’Old Man of Storr.

Con la bella stagione, e quando le condizioni atmosferiche lo permettono,  è inoltre possibile fare altri sentieri di trekking, scoprire il Kilt rock, e magari spostarsi verso il Neist point  e il Fairy Glen.

Dove bere e mangiare: McNabs Inn, piccolo pub in cui poter bere diverse birre e vini, e giocare a biliardo; The Isle Inn, è uno dei ristoranti più particolari dell’isola, qui si possono mangiare diverse pietanze.

Da Portree a Fort William

Lungo la strada verso Fort William si trovano diversi punti di osservazione, cme il Ponte di Sligachan che resiste da anni al fiume, mentre le colline di Cuillin fanno da sfondo. Così come per il Lach Ainort, incorniciato dai lievi rilievi che caratterizzato questa parte di isola.

Fort William è invece una tappa importante per gli amanti di Harry Potter. Sì, perché nei periodi di media e alta stagione dalla stazione della cittadina parte il treno di Harry Potter e sempre a poca distanza da Fort William si trova il famoso viadotto di Glenfinnan. La cittadina, che nasce alle pendici del Ben Nevis, la montagna più alta della Scozia con i suoi 1345 metri d’altezza, è la location non soltanto dei film dei protagonisti della saga di Hogwarts, ma anche di Braveheart. Meta famosa per l’alpinismo o lo sci, la cittadina sorge sulle sponde del Linnhe.

Dove bere e mangiare: Wetherspoon, immancabile pub; Spice Tandoori, cucina deliziosa in un locale molto accogliente.

Da Fort William a Glasgow

Tappa imperdibile in questa regione della Scozia è Glencoe. La zona, famosa per il massacro in cui nel 1692 il clan MacDonald è stato decimato, è tra le più amate della Scozia. Sì, perché in questa profonda valle le montagne di Glencoe, formatesi secoli fa in seguito all’erosione glaciale e alle eruzioni vulcaniche, svettano per regalare panorami mozzafiato. A pochi chilometri dal centro visitatori si trova il piccolo e caratteristico villaggio di Glencoe che vive da decenni incastonato tra le rive del Loch Leven e l’imbocco della famosa valle.

Qui si trova inoltre il Glencoe Geotrail, un percorso che si snoda tra le bellezze del glen, caratterizzato da paesaggi brulli e scoscesi, da vegetazione rigata da piccoli corsi d’acqua, rocce affioranti dal terreno, e sentieri tortuosi che si inerpicano sulle pendici montuose.  Glencoe è stata inoltre set del film di James Bond Skyfall e in diversi film di Harry Potter.

Proseguendo lungo la strada in cui si incrociano la vetta delle Tre Sorelle (Three Sisters),  una montagna che raggiunge 1150 metri e che prende il nome da tre creste appuntite e affiancate, la valle delle lacrime, Glen Etive, laghi, corsi d’acqua.

Sulla strada si incrociano inoltre le Falls of Falloch e il Loch Lomond, il secondo lago più conosciuto della Scozia. Qui tra diversi punti panoramici, come l’Inveruglas Pyramid e il Firkin Point, sarà possibile fare brevi soste per ammirare il panorama. Riempirsi gli occhi di bellezza fino all’arrivo a Glasgow, la città industriale della Scozia.

Glasgow

L’intera giornata è stata dedicata alla visita di Glasgow che, pur offrendo  diversi locali e pub in cui poter sorseggiare una birra e poter mangiare l’iper calorica cucina locale e musei, non riesce a creare una connessione con i suoi turisti come la capitale della Scozia.

Dove bere e mangiare: The Penny Fharting, piccolo pub nel sobborgo di Crosshill; Yiamia greek tavern, ottima trattoria di cucina greca; Biere Halle, pub di tradizione tedesca ricco di birre.

Edimburgo

Il decimo giorno ci porta a Edimburgo, la capitale della Scozia e di Harry Potter. Perché proprio qui J.K. Rowling ha scritto e ha ambientato i romanzi della saga del mago di Hogwarts. La città, che si suddivide tra Old e New Town, regala scorci e diverse esperienze da provare, come il whiskey, il ghost tour, o semplici visite guidate.

Dove bere e mangiare: The World’s end, pub in pieno centro; The Red cockerel, bar vista tombe e lapidi, Whiski bar e restaurant, pub in cui poter degustare del whiskey; Brew dog; The Newsroom; Maki Ramen, Jimmi’s express.


Quando abbiamo organizzato il nostro viaggio on the road in Scozia a gennaio sapevamo che il clima non sarebbe stato mite. Nel nostro periodo di permanenza (dal 18 al 31 gennaio), la temperatura massima è stata di 13 gradi, la minima sotto lo zero. Negli oltre dieci giorni in cui abbiamo girato siamo stati anche molto fortunati visto che la neve caduta si è sciolta, i giorni di pioggia sono stati due e tanti quelli di sole. Il consiglio che mi sento di dare, anzi i consigli sono:  controllare le temperature; controllare il sito della viabilità delle strade scozzesi in cui sono riportate tante informazioni relative anche alla chiusura di strade;  evitare strade poco battute per la possibile formazione di ghiaccio; portare abbigliamento taglia vento e anti pioggia.

Info miglia: da Edimburgo a Stirling 29, 7 miglia; da Stirling a Dundee 65 miglia; da Dundee ad Aberdeen 68 miglia; da Aberdeen a Inverness 105 miglia; da Inverness a Wick 104 miglia; da Wick a Thurso e poi Inverness 131 miglia; da Inverness a Portree 114 miglia; da Portree a Fort William 108 miglia; da Fort William a Glasgow 109 miglia; da Glasgow a Edimburgo 49 miglia.

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